Aborto, Bartolini (Pdl): La Regione consideri Forlì come un modello
Aborto, Bartolini (Pdl): La Regione consideri Forlì come un modello
FORLI' - "Una legge per la vita. Perché la vita deve vincere. Sempre". Luca Bartolini, consigliere regionale del Popolo della Libertà, assieme ai colleghi del gruppo consiliare Pdl in Regione, ha presentato un progetto di legge per rivoluzionare i consultori in Emilia Romagna e mettere in condizioni le donne di poter scegliere serenamente, con tutta l'assistenza del caso, e in questa circostanza ha ripreso il "Modello Forlì", un modello pro-vita bocciato "dalla sinistra che governa la Regione"
"Noi contestiamo i consultori vecchio stampo, quei luoghi dal certificato facile per le donne che vogliono abortire", puntualizza Bartolini. "Qualche anno fa a Forlì, in via sperimentale, c'è stato un utilizzo diverso da quello standard emiliano-romagnolo: infatti nei consultori si incontrava un operatore delle associazioni per la vita e non un semplice e freddo funzionario. E con questo progetto un numero elevatissimo che si erano presentate al consultorio per un'interruzione di gravidanza , una volta assistite dai volontari cattolici delle associazioni per la vita, hanno poi deciso di portare a termine la gravidanza".
In Regione, i dati sono del 2008, il 60% delle donne che interrompono la gravidanza ha ottenuto la certificazione dal consultorio; mentre la media italiana è del 37,2%. "Questo dato ci mostra come queste strutture assumano un mero ruolo di passacarte, senza aiutare la donna a riflettere sulle proprie scelte, senza aiutarla, senza starle vicino in questi delicati momenti". Il cuore della legge proposta dal Pdl, infatti, è il riconoscimento primario della vita, della maternità e della tutela del figlio concepito. "Gli operatori dei consultori, quindi, devono informare le donne di tutte le possibilità: dai sostegni economici alle opportunità che offre la rete dei servizi sociali, dall'aiuto delle associazioni di volontariato alla possibilità di dare in affidamento il bambino. Questo primo momento si chiude con il "consenso o dissenso informato della donna" messo a verbale". Se la donna rifiuta il consenso informato si apre il "secondo procedimento", già disciplinato dalla legge 194. Bartolini e i colleghi del Pdl hanno anche proposto un Fondo regionale per l'assistenza alle famiglie e uno per la ricerca sulle famiglie e sulle problematiche familiari.
"Mi appello ai cattolici del centrosinistra, che già avevano appoggiato il Modello Forlì, affinché sostengano il nostro progetto di legge - conclude Luca Bartolini - in caso contrario dimostrerebbero di essere sensibili alla difesa della vita sin dal concepimento solo in campagna elettorale".