Cesena, 2mila studenti manifestano: "Vogliamo cambiare qualcosa"
Cesena, 2mila studenti manifestano: "Vogliamo cambiare qualcosa"
CESENA - Si sono presentati in almeno 2mila in stazione alle otto e trenta. Erano gli studenti degli istituti Versari, Serra, Macrelli, Monti e Righi uniti contro la riforma Gelmini-Tremonti che prevede tagli sostanziali al sistema dell'istruzione. Un provvedimento ostacolato da alunni e docenti. "Vogliamo cambiare qualcosa altrimenti venerdì mattina saremmo stati a letto" dice Federica da Mercato Saraceno che, con il prolungamento delle ore previsto dalla riforma, torna a casa alle 15:30 tutti i pomeriggi.
La "presa di diritto di posizione" vede uniti alunni e il corpo docenti. Al liceo classico Monti 62 insegnanti (su 90) hanno firmato una lettera in cui esprimono il proprio disappunto. Il tema dell'istruzione è molto sentito dai giovani che paiono consapevoli di ricevere una formazione ridotta. "Non possiamo più fare laboratori e neppure gli incontri con le università che erano in calendario" dice Matteo da Cervia.
Motivati ed informati gli alunni del corteo raggiungono la piazzetta sottostante il Palazzo del ridotto dove alle ore 10 fanno un sit-in. "Le decisioni del ministro dovrebbero rispettare le nostre richieste - dice Elena del quinto anno al Serra - perchè a scuola ci andiamo noi. Anche la Gelmini dovrebbe tornarci per capire le condizioni di insegnamento".
Alla protesta degli alunni si affianca quella dei docenti che stanno vivendo una "insoddisfazione generale" non solo dal punto di vista monetario ma anche sociale, per la scarsa considerazione avvertita, e professionale vista l'impossibilità di fare carriera. Sono pochi gli insegnanti scesi in piazza venerdì. Il motivo? Forse non poter rinunciare ad 80 euro in busta paga. Il corteo riempie piazza del Popolo alle ore 10.15 senza aver creato nessun disturbo alla quiete pubblica.
Al momento gli organizzatori stanno pensando ad altre forme di protesta. "Dovremmo fare dei sit in per due settimane" suggerisce una studentessa.
Alessandro Mazza