Cesena calcio, Campedelli a muso duro: "Mollo tutto"
Cesena calcio, Campedelli a muso duro: "Mollo tutto"
CESENA - Tra società e una piccola parte, ancora non meglio precisata, di tifoseria è scontro aperto. Campedelli scende in campo per rispondere alle minacce subite la scorsa settimana con parole che non tradiscono una "profonda amarezza". "Voglio una tifoseria civile. Se si valica il limite vendo il parco giocatori e restituisco la squadra alla città". Secondo fonti attendibili pare che abbia pensato seriamente all'esonero di Ficcadenti che, per ora, è confermato.
Il tono di Campedelli è quelli di chi difende il proprio lavoro e soprattutto la famiglia (la moglie del Presidente pare sia sconvolta per l'accaduto) dalle minacce subite la scorsa settimana. E' risoluto nella sua risposta e non teme le estreme conseguenze. Per la prima volta non si parla del Cesena in quanto squadra ma di "un Cesena in cui non mi ritrovo più. La causa è una serie di atti intimidatori che vogliono farmi prendere decisioni".
Il presidente va diritto al punto sbattendo la mano sulla scrivania più volte. "Noi siamo riconosciuti in tutta Italia per civiltà e se valichiamo il limite porto via la società. Vendo il parco giocatori e restituisco la squadra alla città. Non devono esistere minacce e questioni extra sportive e avremo tolleranza zero verso queste azioni che combatteremo con le buone o le cattive".
Il tono si placa per pochi istanti quando Campedelli descrive la fama che contraddistingue Cesena in Italia e all'estero.
"Siamo visti come un paradiso, ci sono giovani che vengono a giocare da noi perchè sanno che se sbagliano due partite hanno gli applausi lo stesso. Dai messaggi che mi sono giunti per vie traverse sembra paventarsi una guerriglia e qui non avremo tolleranza perchè voglio una tifoseria civile".
Una riflessione sull'andamento della squadra lo si può leggere tra le righe quando Campedelli ha dichiarato: "Quando ho preso la squadra sono stato un kamikaze, ho lavorato con i soci e chi mi ha aiutato ma attenzione è stato possibile realizzare il sogno solo con enormi sacrifici. Ora dobbiamo lottare, cosa che abbiamo smesso di fare, ma non passiamo il confine perchè non faccio beneficienza, vendo i giocatori e non iscrivo la squadra. L'ho presa a zero e la lascio a zero".
Il presidente tocca appena la questione calda anche se fonti attendibile dicono che, dopo il pareggio con il Parma, la panchina dell'allenatore non sia saltata per poco.
"Su Ficcadenti ci siamo sempre confrontati ma non si va in negozio a minacciare di spaccare tutto se questa è Cesena mi adeguo e restituisco tutto. Questo è ciò che dico alle pochissime persone che fanno troppo rumore" ha concluso Ficcadenti prima di lasciare la sala stampa sbattendo la porta.
Alessandro Mazza