Cesena, elezioni. Angeli (LF): "Bassi stipendi, alto costo della vita"
Cesena, elezioni. Angeli (LF): "Bassi stipendi, alto costo della vita"
CESENA - "Un paio d'anni fa incrociammo i dati del ministero delle finanze sui redditi dei cesenati con quelli Istat del costo della vita e già allora risultò evidente come si stesse allargando la forbice. Il costo della vita a Cesena era tra i più alti d'Italia, mentre i redditi medi non lo erano affatto, anzi, e questo metteva in difficoltà una fascia crescente di famiglie. Oggi leggiamo che fare la spesa in Romagna costa più che nel resto d'Italia. Lo dice il "Sole 24 ore", che dedica alla notizia addirittura l'apertura dell'edizione di lunedì. Questo mentre il reddito medio dei romagnoli resta, per esempio, molto inferiore di quello degli emiliani".
E' quanto sostiene Stefano Angeli, candidato sindaco a Cesena per Libertà e Futuro.
"Naturalmente - dice Angeli - la crisi economica generale ha accentuato questa situazione, ma è evidente come decenni di governo della sinistra abbiano moltiplicato il divario tra poveri e ricchi, senza far nulla perché la categoria dei poveri non s'allargasse ulteriormente. Infatti sui cesenati gravano, oltre alle tasse locali, tutta una serie di imposizioni occulte molto pesanti e che non vengono riportate, ad esempio, nei dati che il candidato del centrosinistra Paolo Lucchi sbandiera in campagna elettorale".
"A Cesena le tariffe dei servizi di Hera infatti sono più care che altrove, le tariffe della sosta a pagamento sono ai livelli del centro storico di una grande città come Milano, dove però il reddito medio è molto più alto che da noi. Troppo alte sono poi le rette di mense scolastiche, asili, nidi e case di riposo, tutti costi che pesano molto sui bilanci delle famiglie. Non c'è giustizia sociale se il comune pretende la copertura da parte degli utenti del 100% dei costi delle mense scolastiche, mentre lascia che la copertura del sistema museale sia solo del 15%. C'è poi il costo dei terreni edificabili e delle abitazioni - conclude Angeli - che è superiore a tutte le città limitrofe a causa di una urbanistica clientelare e speculativa, affetta da cronici ritardi per quel che riguarda il produttivo, che rende difficile per i giovani mettere su famiglia e pesa in modo insopportabile su aziende e attività economiche in genere, che si trovano a dover fare i conti, nonostante la crisi, con costi e affitti di capannoni e negozi molto più alti che altrove, con evidente ostacolo allo sviluppo economico della città".