Divani cinesi, Pirini protesta: "Commissione senza le imprenditrici che denunciarono"
Divani cinesi, Pirini protesta: "Commissione senza le imprenditrici che denunciarono"
FORLI' - E' dal 26 ottobre 2009 che chiedo una commissione conoscitiva sulla questione del mobile imbottito tale per cui venga data la possibilità al consiglio comunale di approfondire e dibattere su quali siano le soluzioni possibili al problema. Fin dalla prima interpellanza presentata ho specificato che era indispensabile la presenza delle due imprenditrici, Elena Ciocca e Manuela Amadori, sia per approfondire meglio l'argomento sia per dimostrare almeno solidarietà a chi aveva avuto il coraggio di denunciare la situazione.
Finalmente, dopo la terza interpellanza portata nell'ultimo Consiglio Comunale di lunedì 24 maggio, mi è stata annunciata l'udienza conoscitiva fissata per giovedì 3 giugno 2010 alle ore 15,30. Leggo nella convocazione che la 2^ Commissione Consiliare sarà un'udienza conoscitiva sulle problematiche relative alle azioni di contrasto al lavoro nero e irregolare, con particolare riferimento al "Settore dell'imbottito", svolte dal Comune di Forlì, nell'ambito del Tavolo di Coordinamento Provinciale promosso dalla Prefettura
Il rammarico è grande però nel leggere che alla seduta, presso la Sala del Consiglio, saranno presenti l'Assessore Maria Maltoni (Sviluppo Economico), rappresentanti di DPL, INPS, INAIL, Sindacati ed Associazioni di categoria e che quindi saranno assenti le prime che si sarebbero dovute invitare, cioè le imprenditrici. Ancora una volta il contributo dei cittadini viene ignorato, pur quando portatore di elementi indispensabili per la discussione degli argomenti, in quanto coinvolti in prima persona, a discapito di organi di rappresentanza, quasi che non ci fosse spazio nella società civile per i singoli anche se portatori di interessi diffusi.
Una società che lascia soli chi ha il coraggio di denunciare un sistema perverso come quello in cui si trova il mobile imbottito, che peraltro può essere eletto ad esempio di un sistema che coinvolge altri settori produttivi del territorio, non è una società civile. A proposito del fatto che non sia solo il mobile imbottito ad essere coinvolto in questa brutta storia si apprende dai telegiornali nazionali la notizia (lunedì 31 maggio) che a Perugia è stato scoperto un laboratorio clandestino cinese che creava abbigliamento in cashmere.
Le operaie erano tenute in condizioni vergognose, in ambienti privi delle più elementari norme igieniche, ed erano pagate pochi euro al giorno. La storia si ripete, non siamo visionari e la situazione è analoga in molte città d'Italia. Questo ci fa capire come sia ora di muoversi in maniera coordinata per cercare di fermare questa situazione.
Ricordo solo che la seduta è pubblica e che spero almeno che le due imprenditrici, nonostante tutto, abbiano la forza di venire fra il pubblico, anche senza diritto di parola, non solo per ascoltare in diretta cosa viene detto di una situazione che le riguarda così da vicino, ma anche per dimostrare con la loro presenza silenziosa l'ingiustizia alla quale sono sottoposte da mesi e alla quale la politica forlivese non ha saputo dare voce.
Raffaella Pirini
Consigliere Comunale
Lista Civica DestinAzione Forlì