Dopo mezzo millennio i Frati Cappuccini lasciano Forlì
Dopo mezzo millennio i Frati Cappuccini lasciano Forlì
FORLI' - Presenti a Forlì dal 1539, i Frati Cappuccini lasciano Santa Maria del Fiore. La decisione sarebbe stata presa direttamente dal Capitolo Provinciale dell'Ordine, riunitosi ad aprile. Se confermata, l'uscita di scena da Forlì dopo mezzo millennio dei francescani "riformati", avrebbe conseguenze esplosive per l'intera città. A cominciare dalla parrocchia, una delle più attive, soprattutto sul fronte dell'accoglienza ad indigenti ed immigrati.
La celeberrima "Mensa dei Poveri", fondata nel 1983 da padre Lazzaro Corazzi, rimane uno dei punti di forza della spiccata vocazione caritativa di Santa Maria del Fiore. Gestita da volontari della parrocchia, offre un pranzo caldo ad un numero di persone che si aggira sulle 50 presenze giornaliere. Per non parlare dell'accoglienza notturna, coordinata dalla Caritas diocesana in un'ala del convento utilizzata fino a 40 anni fa come convitto studentesco, del Gruppo Scout fondato nel 1955 dall'indimenticabile fra Agostino Bertoni e del Terz'ordine francescano. Dulcis in fundo, il Gruppo di Preghiera "Padre Pio", sorto nel 1996 ma capace di catalizzare ad ogni incontro mensile più di cento fedeli.
"Sono sgomento - dichiara il responsabile del Gruppo Davide Marchetti - ma è l'intera Santa Maria del Fiore che non si capacita". Il popolare "Babbo Natale" dei bimbi ammalati si è già messo a capo del folto gruppo di parrocchiani intenzionati a dare battaglia. Il presidio forlivese della fraternità dei Frati Cappuccini è costituito da Vittorio Ottaviani, Maurizio Marini e Aurelio Capodilista, rispettivamente padre guardiano e parroco, vicario e infine confessore, tutti sacerdoti. "La cosa che più infastidisce - continua Marchetti - è che il padre provinciale dell'Ordine continui a tacere, senza comunicare le ragioni di un simile gesto".
Il dubbio che aleggia nelle menti dei parrocchiani di Santa Maria del Fiore, non sarebbe tanto sulla decisione dei Frati Cappuccini di lasciare Forlì (sembra sia definitiva), quanto sui tempi: a breve, pare addirittura entro l'anno, il capoluogo potrebbe diventare la prima grande città romagnola priva di un presidio degli amati frati. Sono (e rimarranno) a Cesena, a Imola, a Rimini, a Ravenna e a Faenza, tanto per citare tutte le più importanti località romagnole. "Perché devono andarsene proprio da Forlì?".
Nel corso dell'accesa riunione fra le varie anime che compongono il firmamento parrocchiale di Santa Maria del Fiore, tenutasi martedì scorso nella sede del Gruppo di Preghiera "Padre Pio", è emersa la necessità di richiedere un incontro urgente con il Ministro Provinciale dell'ordine, padre Matteo Ghisini. "Coi nostri frati - interviene Marchetti - ci siamo sempre sentiti una grande famiglia. Ecco perché riteniamo di doverci rapportare immediatamente con loro, per comprendere e, se possibile, condividere questa decisione dolorosissima.
"Il fatto di voler lasciare le responsabilità parrocchiali - continua Marchetti - può starci, i tre frati attualmente residenti a Santa Maria del Fiore sono in difficoltà da tempo. Ma perchè lasciare anche il convento, privando la città di un presidio spirituale insostituibile?". Nel frattempo, in attesa del colloquio chiarificatore con il padre provinciale, ed eventualmente anche con il vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi, Marchetti e il suo Gruppo "Padre Pio" ha indetto una veglia di preghiera per la seconda settimana di giugno.
"Possa il Signore illuminare le menti di coloro che dovranno decidere sul futuro dei padri Cappuccini a Forlì". Fondati intorno al 1520 da fra Matteo da Bascio, convinto che lo stile di vita condotto dai Francescani del suo tempo non era quello che san Francesco aveva immaginato, i Cappuccini giunsero a Forlì nel 1539, prendendo dimora fuori Porta Cotogni, dove attualmente si trova la chiesa dei Cappuccinini.
Espropriati in età napoleonica, nel 1822 entrarono in trattativa con il marchese Luigi Paolucci di Calboli per acquistare l'ex convento, la chiesa e l'orto dei padri Trinitari Scalzi, complesso conosciuto come la Madonna dei Fiori fuori Porta Ravegnana. La cosa andò in porto nel 1869. Nel 1940 la chiesa, risalente al '500 e dedicata ai Santi Vito e Modesto Martiri, è stata eretta a parrocchia con il nome di Santa Maria del Fiore.
Piero Ghetti