Forlì, aeroporto. Appello della Seaf: "Stop alle bordate, la fase è delicata"
Forlì, aeroporto. Appello della Seaf: "Stop alle bordate, la fase è delicata"
FORLI' - "Chiediamo che nelle vicende della Seaf non entrino strumentalizzazioni politiche. La trattativa richiederebbe un basso profilo. In altre città riescono a fare di più squadra": è il "messaggio in bottiglia" che il consiglio di amministrazione della Seaf ha consegnato alla città con una conferenza stampa organizzata in fretta e furia in Comune martedì mattina. Le trattative con Save, in una fase delicata, richiedono di dare uno stop alle bordate.
Dopo il caos andato in scena in Consiglio comunale lunedì pomeriggio, la Seaf parla "esclusivamente come consiglio di amministrazione", ci tengono a precisare il presidente Fabio Castellari e i membri del cda Antonio Nannini (Camera di commercio), Stefano Foschi (Comune di Forlì) e Paolo Dacci (Provincia). Assente, solo per motivi di tempo (la conferenza stampa è stata organizzata in due ore, ndr) il rappresentante della Regione Saverio Di Ciommo. Difficile immaginare che la politica possa astenersi su un tema così caldo e cruciale per la città. Ma dopo lo scontro che è andato in scena lunedì in Consiglio comunale si tenta la strada del richiamo alla moderazione.
"Qui le parole sono pietre, l'importante è chiarire che, con gli atti, i soci continuano a sostenere la Seaf. E' un messaggio chiaro che va mandato ai lavoratori dell'aeroporto e ai creditori", commenta da parte sua il direttore generale del Comune di Forlì Maurizio Caristia. All'origine della conferenza stampa le dure parole di Fabrizio Ragni, consigliere PdL, che durante in Consiglio comunale di ieri ha sventolato presunti sviluppi dell'inchiesta sulla Seaf parlando di "distrazioni di denaro" e "abuso del ricorso al credito", oltre che di "bancarotta fraudolenta".
Prova a mettere ordine Castellari: "L'indagine è quella partita a inizio 2010, con le acquisizioni documentali di marzo-aprile 2010 negli uffici Seaf e nel marzo 2011 in Comune e Provincia. Noi da parte nostra rinnoviamo la fiducia nella magistratura, ma è importante anche chiarire che i soci seguiteranno a dare i necessari fondi per la capitalizzazione, mentre il Cda sta lavorando ad un piano con diverse opzioni per la razionalizzazione dei costi". Insomma, per i consiglieri Seaf l'inversione di tendenza è già iniziata e si tratta di fare l'ultima volata.
Entro le ferie estive, infatti, il dialogo competitivo con Save, la società di gestione dell'aeroporto di Venezia, il terzo gruppo aeroportuale più importante d'Italia, entrerà nel vivo. Inizieranno le contrattazioni con lo stesso amministratore delegato della Save, per la cessione di una quota che va da un minimo del 60% ad un massimo dell'80% della proprietà. "I soci metteranno risorse in grado di coprire i costi fino alla fine dell'anno - precisa Foschi -. Ci sono le risorse finanziarie per gestire in modo tranquillo entrambi i percorsi aperti per la Seaf".
Che sono o la privatizzazione, con l'ingresso di Sa.Ve, o l'holding con Rimini, il cui progetto di legge regionale approderà in Consiglio Regionale il 27 aprile, due giorni prima l'assemblea dei soci del 29 aprile che dovrà ricapitalizzare la società, o ancora: entrambe le cose assieme. Ipotesi concrete, tanto che, a detta dei soci, "c'è già stata una rottura con le gestioni passate. I soci (Comune, Provincia, Regione, Camera di commercio, dopo che si sono sfilati Comune di Cesena e Confindustria, ndr) non sono sprovveduti, altrimenti avrebbero già iniziato azioni di razionalizzazione", sempre Foschi.
Sul fronte della holding romagnola dei cieli sono in corso i contatti tra Ridolfi e Fellini. Forlì sta facendo una "due diligence" (una valutazione della società) su Rimini e Rimini la sta facendo su Forlì. Dopo l'approvazione della legge regionale, saranno questi i dati da cui si partirà per una trattativa tra le due società, sia nel caso che Sa.Ve si sfili dalla trattativa, sia che sia interessata a mantenere un rapporto di "buon vicinato" con Rimini.