Forlì, attacco frontale a Balzani del supposto comitato dei lavoratori dell'aeroporto
Forlì, attacco frontale a Balzani del supposto comitato dei lavoratori dell'aeroporto
FORLI' - Il supposto comitato "per la difesa, sviluppo e privatizzazione dell'aeroporto Ridolfi" dismette sempre di più i panni del comitato civico di difesa dello scalo e prende quelli, legittimi, della parte politica. E' quanto emerge da una serie di comunicati inviati giovedì. Il comitato si spinge perfino a dare patenti a chi ha dato per primo la "buona notizia": "Sono stati il Vice Ministro Roberto Castelli e l'On. Gianluca Pini, a darci da Roma la notizia che attendavamo: per primi e in tempo reale. Per la cronaca, al PD la notizia è giunta più tardi".
E' il commento che viene da Massimiliano Malavolti, che presiede il comitato, dopo la notizia dell'arrivo della concessione trentennale Enac. "E' una grande vittoria la concessione della gestione totale trentennale da parte dell'ENAC. Un vittoria sofferta a cui noi del Comitato abbiamo cercato di dare il nostro contributo", recita la nota del comitato, che ha dato il suo contributo fin dalla sua nascita, cioé appena tre settimane fa.
Il supposto comitato ribadisce di parlare a nome degli o"ltre mille lavoratori collegati al Ridolfi". Per questo, la voce dei lavoratori del Ridolfi, sarebbe oggi all'unisono per un attacco violento al rappresentante del maggior azionista della Seaf, il sindaco di Forlì Roberto Balzani. Dice la nota del comitato: "Il Comitato ha dato incarico ad un gruppo di legali di intervenire immediatamente. Questi "signori" sappiano che partirebbe contro di loro una denuncia-esposto per "turbativa d'asta". Ci è stato confermato che da tempo ci sono i presupposti". La nota non precisa a chi si rivolge un'accusa così grave che andrebbe meglio dettagliata.
Poi la bordata diretta a Balzani: "Per quanto riguarda poi il sindaco Roberto Balzani, sappia che il Comitato rifiuta il previsto incontro del 4 ottobre prossimo. I forlivesi devono sapere che quella data era stata assegnata dal sindaco per un incontro col Comitato, ben sapendo nel Palazzo che per quella data i giochi sarebbero già stati abbondantemente fatti. Non ci facciamo prendere in giro. Neppure dal primo cittadino di Forlì". Difficile, a quanto punto, credere che si tratti di un gruppo di pressione che parli semplicemente a nome collettivo di una vasta platea di persone che temono per il loro posto di lavoro, con la scelta di chiudere la porta senza neanche averla aperta la prima volta, a chi, al momento, paga per il 48% gli stipendi dei contestatori.
E ancora contro Balzani: "A proposito del sindaco Balzani, vogliamo aggiungere l'ultima "perla" della sua collana. Nell'ultima delibera del Consiglio comunale, si è votato per sganciare (il termine usato per indicare i finanziamenti che derivano dai tributi dei forlivesi è questo, ndr) i 700mila e passa euro del 2009 alla Seaf. Ma Balzani ha voluto mettere un altro paletto, tanto per favorire (si fa per dire) la sopravvivenza dell'aeroporto (l'ok dell'ENAC non era ancora arrivato): ha posto come condizione il benestare della Corte dei Conti. Non esiste: peraltro arriverà a giorni. Lasciamo giudicare i cittadini questo comportamento", dice Malavolti, a questo punto in possesso addirittura di informazioni sulla Corte dei conti che non sono disponibili neppure agli azionisti.
Nonostante in consiglio comunale si sia formata una vasta convergenza su un progetto abbozzato ma subito tramontato di commissione d'inchiesta (proposto dalla Lega Nord e contrario solo il PdL) sulla gestione della Seaf e la mancata realizzazione del piano industriale, il supposto comitato sostiene con forza il cda. Così Malavolti: "Gli obiettivi saranno portati avanti dal management della Seaf che, siamo certi, a differenza di quello che pensa il sindaco Roberto Balzani), sono perfettamente in grado di raggiungerli".
Il comitato, inoltre, dopo aver lamentato di nuovo i "bombardamenti mediatici", dà suggerimenti su chi dovranno essere gli interlocutori per la privatizzazione, parlando di coloro "di ogni genere, che vorranno salire sul carro del vincitore. Non abbiamo problemi: li conosciamo tutti e c'è posto anche per loro. Ma ad una condizione che non aprano più bocca per dare aria. Il loro tempo lo hanno avuto e lo hanno sfruttato. Ora parlano i fatti, la realtà di una vittoria che il Ridolfi attendeva da 12 anni".
Infine, una presa di posizione che effettivamente rientra nell'alveo dell'attività di un gruppo di pressione 'apolitico': "Si faccia un distinguo chiarissimo e definitivo sulle opzioni che i soci hanno davanti. La prima e più importante è la vittoria sul fronte ENAC. Vittoria che porta direttamente alla privatizzazione. La seconda è l'ipotesi di un accordo con Rimini per un'unica società. Il Comitato ritiene che si giunto il tempo in cui si faccia chiarezza. Le due ipotesi non possono essere portate avanti contemporaneamente. O si procede sull'operazione-privatizzazione (dando subito i finanziamenti previsti alla Seaf per procedere nel percorso) oppure si fa l'accordo con Rimini, di cui abbiamo peraltro già detto nel precedente comunicato cosa pensiamo. Entrambe le ipotesi non possono assolutamente essere portate avanti insieme. Di questo devono essere coscienti i soci".