Forlì, caso Sapro. Castagnoli: "Verifiche sull'asseverazione dell'omologa bocciata"
Forlì, caso Sapro. Castagnoli: "Verifiche sull'asseverazione dell'omologa bocciata"
FORLI' - La risoluzione del problema di Sapro passa dalle banche creditrici: sono loro che dovranno decidere il destino ultimo della società, se è quello del fallimento o del salvataggio. Lo ha confermato giovedì pomeriggio l'assessore Maurizio Castagnoli. Spiega l'assessore in Consiglio Provinciale: "Il rigetto dell'omologa è fondato, non erano state affrontate alcune questioni rilevanti, tra cui la copertura dei creditori che non accettavano il piano di rientro".
La risposta è arrivata a tre interrogazioni, avanzate da Pier Giorgio Poeta (Rifondazione Comunista), Stefano Gagliardi (PdL) e Gian Luca Zanoni (Lega Nord). "Se ci fosse un fallimento ricadrebbe sui cittadini", spiega Castagnoli. Che annuncia anche approfondimenti sulla consulenza da 330 mila euro per l'asseverazione dell'omologa del piano di ristrutturazione poi bocciato. "Chiederemo conto di questa consulenza che non reputiamo soddisfacente, faremo tutte le verifiche".
Ed infine sulle banche: "La situazione è difficile. La società non può essere salvata se le banche creditrici non intervengono. Ci sta volendo molto tempo anche se è una valutazione che potrebbe fare un bambino di quinta elementare", conclude l'assessore.
L'assessore, nel dare riscontro ai quesiti, ha quindi precisato in seguito, il 2 agosto, che Sapro non ha liquidato la somma relativa alla consulenza sull'asseverazione, specificando un giudizio politico di non piena soddisfazione sul complesso dell'attività prestata. Al riguardo l'assessore Castagnoli tiene comunque a precisare che questo passaggio tecnico - l'asseverazione dell'omologa - non è stato curato dalla società Sinloc, che in precedenza era stata, invece, incaricata di elaborare un piano industriale di rilancio dell'attività di Sapro.