Forlì-Cesena, tribunale intasato. Arriva la Conciliazione prima del giudizio
Forlì-Cesena, tribunale intasato. Arriva la Conciliazione prima del giudizio
FORLI' - "Il mediatore non è un giudice". E' con questa premessa che Emanuele Prati, Presidente dell'Ordine Avvocati di Forlì - Cesena, intende presentare l'Organismo di Conciliazione, nato in risposta all'entrata in vigore del decreto legislativo che sancisce la mediazione obbligatoria, finalizzata a deflazionare il numero delle cause e a velocizzare i tempi della giustizia. Sottolinea Prati: "E' un'opportunità nuova per i cittadini".
"Il ruolo del mediatore - afferma Prati - è più importante a volte di quello di un giudice". Tuttavia, la normativa attuale non prevede la necessità di una professionalità adeguata. Per presentare la propria candidatura come mediatore all'Ordine degli Avvocati sono necessari una laurea triennale ed un corso di 54 ore, a cui seguiranno un esame e delle prove di simulazione. Nello specifico, qual è il compito del mediatore? Non quello di dare giudizi, ma quello di ascoltare i soggetti e capire se è possibile trovare una soluzione tra di loro. "Per questo - sostiene Prati - vogliamo lasciare la possibilità anche ad altre figure professionali, come medici, architetti, ingegneri, per poter coinvolgere tutti gli ambiti". Attualmente nella Provincia si contano una quindicina di mediatori, ma se ne prevedono circa duecento per quest'estate.
L'iter del processo di mediazione è alquanto semplice: il cittadino deve rivolgersi alla struttura dell'Ordine degli Avvocati, dove gli verrà spiegato e consegnato un modulo da compilare. L'organismo di Conciliazione allora s'impegnerà a contattare l'altra parte e il mediatore fisserà un incontro, al termine del quale o si raggiungerà un accordo, con efficacia esecutiva, o sarà certificata la mancata conciliazione. Nel secondo caso, qualora si andasse in giudizio e la sentenza non si discostasse dalla proposta del mediatore, sono previste spese maggiori per chi ha rifiutato quest'indicazione, durante il processo di mediazione . "L'Organismo di Conciliazione - dice Prati- si sta adoperando per adottare anche una piattaforma informatica, che permetta ai cittadini di fare la propria domanda via internet".
Partendo da questi presupposti, vi è un aspetto però che divide l'avvocatura, ovvero quello di aver reso obbligatoria la mediazione. "Può sembrare banale - dichiara in merito Prati - ma la mediazione funziona in molti Paesi, come la Germania, dove è volontaria". E continua "da un lato si chiede l'adesione dell'avvocatura, ma dall'altro non è prevista l'obbligatorietà dell'assistenza legale". Quest'ultimo aspetto ha particolarmente preoccupato l'Ordine degli Avvocati di Forlì- Cesena, secondo cui non è stata presa in considerazione la disuguaglianza culturale tra i cittadini. "L'organismo dunque - puntualizza il Presidente dell'Ordine - si pone come elemento di garanzia e professionalità".
Dubbi anche sulla figura del mediatore, "il cui ruolo - afferma Prati - è più importante a volte di quello di un giudice". La normativa attuale infatti non prevede la necessità di una professionalità adeguata. Per presentare la propria candidatura come mediatore all'Ordine degli Avvocati sono necessari una laurea triennale ed un corso di 54 ore, a cui seguiranno un esame e delle prove di simulazione. Nello specifico, qual è il compito del mediatore? Non quello di dare giudizi, ma quello di ascoltare i soggetti e capire se è possibile trovare una soluzione tra di loro. "Per questo - sostiene Prati - vogliamo lasciare la possibilità anche ad altre figure professionali, come medici, architetti, ingegneri, per poter coinvolgere tutti gli ambiti". Attualmente nella Provincia si contano una quindicina di mediatori, ma se ne prevedono circa duecento per quest'estate.
Cecilia Lippi