Forlì, crocifisso. Rifondazione: "La scuola ha bisogno di altre attenzioni"
Forlì, crocifisso. Rifondazione: "La scuola ha bisogno di altre attenzioni"
FORLI' - "La sentenza della Corte europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo ha rinfocolato la querelle sulla presenza del crocifisso nelle scuole, come negli altri luoghi pubblici. Il coro di voci è addirittura assordante, fra i paladini del cattolicesimo, con argomentazioni a volte grottesche, le posizioni di buon senso, le innumerevoli boutades dei vari esponenti politici, di tutti i livelli e le estrazioni; ognuno a buon diritto dice la propria, contribuendo a rendere più chiassoso il coro".
E' quanto si legge in una nota diffusa dal Partito di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea di Forlì, sul tema crocifisso, di cui tanto si parla negli ultimi giorni.
"Noi di Rifondazione Comunista tante volte siamo entrati nella discussione sempre ad affermare il principio della laicità, questa volta però proprio non ce la sentiamo di gettarci nella mischia su questa questione quando in merito alla scuola pubblica, ce ne sono altre e più urgenti. Dovremmo riflette sulla qualità dell'offerta scolastica, sulla copertura di risorse umane ed economiche, sulla sicurezza dei plessi, sull'efficacia del metodo educativo, sull' età dell'obbligo scolastico, sulle pari opportunità di luogo, di spazio, di accesso, il sovraffollamento delle classi, il diritto allo studio, l'elenco è lungo".
"Le varie riforme che si sono avvicendate, l'ultima la più scellerata, hanno minato pesantemente la qualità della scuola, dai tagli sia al personale insegnate, sia ai collaboratori scolastici, al tempo pieno, alle ore di sostegno ai provvedimenti che hanno impoverito progressivamente la capacità di fare cultura. I greci ben lo sapevano che alla base della democrazia stava la "paideia", l'educazione dei ragazzi, i cittadini del domani, con una formula ormai troppo abusata. Evidentemente i nostri governanti, continuando a colpire la scuola, hanno in testa un altro modello di futuro cittadino, magari un cittadino che non si pone e non pone domande. Su questo oggi ci viene da alzare la voce"