Forlì, e il vice-sindaco rilancia: "Ricordate la Regola di San Benedetto, cari politici"
Forlì, e il vice-sindaco rilancia: "Ricordate la Regola di San Benedetto, cari politici"
FORLI' - E' diventato un piccolo tormentone estivo, la "Nuova regola di San Bendetto" proposta dal vice-sindaco Giancarlo Biserna come metodo per affrontare e risolvere i problemi della città. Tanto che Biserna si concende il bis e torna a ribadire il concetto. Argomento: la politica. "Alcuni giorni fa lanciai l' esigenza di una Nuova Regola di San Benedetto, adatta ai tempi moderni e profondamente laica, perchè la drammatica situazione morale ed economica di oggi non è affatto diversa da quella legata al crollo dell' Impero Romano nel 500-600".
Continua Biserna: "Allora furono i Monasteri i fulcri del contrasto e della rinascita e la leva fu appunto la Regola di San Benedetto. In questi giorni Famiglia Cristiana va oltre la solita denuncia del degrado morale, parla di totale assenza di bene comune e dell'esigenza di giovani politici (cattolici? ma io direi anche non cattolici), perché gran parte della vecchia classe politica è marcia e non più in grado di tramettere valori".
"Mi si dice che è facile parlare, facendo del buonismo. Mi si dice che non ci si può limitare a convincere, ma che bisogna imporre! Ma cosa? Di isolare il Ramadan come fatto di sovversivi coi quali non ci si deve contaminare? Lo dice addirittura Luca Bartolini Consigliere Regionale di centrodestra, peraltro, amico e cattolico praticante".
Continua Biserna: "Io credo che la matrice della miseria morale che ci sta travolgendo sia proprio qui, nel non essere più in grado di cercare soluzioni nuove. Nessuno è più in grado di confrontarsi o dialogare, ma solo di riempirsi la bocca con queste parole. E' poi significativo il fatto che anche Bartolini, che è un buon politico, non sappia guardare avanti, ma solo indietro. E allora?"
"Allora che fare per costruire un Nuovo Codice Etico di Sistema, al quale la gente si senta vincolata, un Codice che la genti rispetti senza sentirlo imposto, ma perchè convinta? Il passaggio sta sicuramente nell'appartenenza. Cioè, se io ci tengo, o meno, ad appartenere a quella famiglia, a quel comune, a quella ditta. La Regola di San Benedetto era dura solo nel senso che se non la rispettavi venivi cacciato via da quel Monastero. Per te però era importante stare in quel Monastero, lì c' era la tua salvezza, non solo materiale, e il valore della Regola lo sentivi tutto dentro di te. La Regola diventava dolce, paterna e altamente democratica".
"Quindi penso che dobbiamo lavorare molto sulle capacità di applicazione sistematica dei Codice Etici diffusi nel mondo del lavoro, del sociale e della politica. I Codici devono "imporre, convincendo". A Forlì ci si può provare?"