Forlì, è ufficiale: l'iper apre a marzo. Ci lavoreranno 500 persone
Forlì, è ufficiale: l'iper apre a marzo. Ci lavoreranno 500 persone
FORLI' - Taglio del nastro a marzo, per avere una struttura già nel pieno della sua funzionalità per la scadenza di Pasqua: sono i tempi tassativi che la Coopsette, proprietaria del centro commerciale adiacente al Palafiera, si è data per aprire la grande struttura. E' pronto anche il nome definitivo, che sarà ‘Puntadiferro'. E' questo il nome che i forlivesi, ma non solo, si vedranno a caratteri cubitali sulle pareti del primo iper di Forlì. Vi lavoreranno, è la stima, 500 persone tra impiego diretto e indiretto.
> COM'E' ORA L'IPER ALL'INTERNO: LE FOTO
Sabato mattina Coopsette ha effettuato una breve visita guidata alla stampa nel cantiere del futuro centro commerciale. Due grandi corridoi su cui si affacciano circa un centinaio di negozi tra piccoli e medie superfici. Quindi ci sarà una grande piazza all'ingresso dal parcheggio esterno, dove saranno concentrati bar, ristoranti, gelaterie ed esercizi. Il secondo ingresso, dai parcheggi sotterranei, invece, è in corrispondenza della cupola. Ci sarà anche un'area protetta dove lasciare i bambini durante le compere. In totale i parcheggi disponibili saranno 2.900, di cui 1.650 coperti. L'occasione della presentazione è stato l'annuncio che il marchio ‘Puntadiferro' comparirà tra gli sponsor della Volley Forlì, che resta comunque come sponsor principale sotto le insegne della Yoga.
"Quest'apertura è attesa dalla città di Forlì, una delle ultime senza centri commerciali di queste dimensioni", spiega Raimondo Montanari, direttore generale di Coopsette. La grande cooperativa reggiana (nel portafoglio ha anche opere come l'autostrada Cispadana e il termovalorizzatore di Torino) è proprietaria al cento per cento della società ‘Punta di Ferro'. L'altro grande proprietario è Conad, che avrà l'ipermercato vero e proprio, vale a dire l'ala a nord-est, in direzione casello dell'autostrada. Coopsette, grazie ad una società di gestione che dovrà essere scelta, avvierà la struttura, "ma nel medio periodo intendiamo cederla a chi ha la struttura finanziaria adeguata", sempre Montanari.
Alcuni numeri: l'investimento supera i cento milioni di euro, la superficie di vendita è di 21.500 metri quadri, di cui 7.000 per il grande ipermercato Conad-LeClerc. Sul fronte degli spazi, spiega Rossano Terenziani, responsabile commerciale, "l'80% dei negozi è venduto, di cui circa un 10% ad operatori locali. Restano soprattutto i piccoli negozi che solitamente sono quelli più appetibili per i commercianti locali, abbiamo diversi interessi specialmente per bar e ristorazione".
La stima di Coopsette è che l'iper possa essere un richiamo per i 450.000 abitanti che si trovano a trenta minuti di macchina dalla struttura. Insomma, non si fa mistero che si punta ad acquisire clientela anche da fuori città, e non solo a invertire il trend che vede oggi i forlivesi essere una forte fetta di clientela delle ‘Befane' di Rimini, di Savignano e delle ‘Maioliche' di Faenza.
Durante la presentazione non si guarda al passato, ai tre anni esatti di fermo lavori causati dagli abusi edilizi, dallo stop imposto dal sequestro della magistratura e dal lungo iter per ottenere tutte le autorizzazioni in municipio. "Le abbiamo avute da fine agosto e ci siamo rimessi subito a lavorare", si limita a dire Montanari. Quindi, sollecitato dai giornalisti, una riflessione sull'impatto che l'oper avrà sul centro storico, con la premessa, di Montanari, "che è un punto di vista chiaramente di parte".
"Posso portare la nostra esperienza: costruiamo queste strutture dagli anni Ottanta e ogni volta c'è stata questa paura per i centri storici. Posso dire che in nessun caso c'è stata la chiusura del centro, anzi in molti casi si è verificato un effetto contrario, come a Rimini, dove il pubblico esterno attratto dal centro commerciale ha poi continuato a fare un giro e shopping anche nel centro storico". Insomma, l'iper "avrà un aspetto inaspettatamente contrario, abbiamo studiato a fondo il tessuto commerciale di Forlì". E conclude con una massima: "La nostra regola è che è meglio non sfidare i centri storici, perché sul medio-lungo periodo vincono sempre. I nostri concorrenti sono le Maioliche di Faenza, Savignano e Le Befane di Rimini".