Forlì: fuga dai Comunisti Italiani, si dimette la classe dirigente e molti iscritti
Forlì: fuga dai Comunisti Italiani, si dimette la classe dirigente e molti iscritti
FORLI' - Il Partito dei comunisti italiani perde gran parte della sua classe dirigente forlivese, che ha abbandonato la formazione comunista per aderire ad un'altra della sinistra antagonista: i 'Comunisti-Sinistra Popolare'. Lo rendono noto Denis Valenti, segretario Pdci di Forlì e candidato sindaco per la stessa formazione alle amministrative di giugno scorso, Pierangelo Lazzari, consigliere comunale Bertinoro, e altri firmatari.
Tra loro anche Paola Falconi, membro della direzione locale, Loris Stradaioli, membro della direzione, Ivana Fiondi, iscritta, Mirca Valzania, iscritta. Spiegano il motivo: " Basta, lasciamo il Pdci: abbiamo contribuito alla sua fondazione, ma da tempo, da troppo tempo ha smarrito identità, passione, anima e solidarietà, i dibattito politico interno è inesistente e concentrato sulle poche "poltrone"; si commissaria, si colpisce il dissenso e si espellono i non allineati".
Per i firmatari "si alimenta un feudo predisposto al leaderismo impegnato solo ad un progetto elettorale con un segretario-sovrano che si atteggia ad una sorta di filosofo-reggitore platonico: tutto ciò è irricevibile in un partito comunista, per noi si chiude un ciclo storico". Ma non abbandonano la politica i trasfughi del Pdci: "Non ci arrendiamo: aderiamo da ora, predisponendo un pullman da Forli, alla manifestazione del 24 ottobre a Roma per la nascita di Comunisti-Sinistra Popolare".
I contestatori aggiungono che ripartiranno "da lì, una costituente comunista aperta a militanti e dirigenti di partiti, di associazioni o reti, e alle centinaia di migliaia di comuniste/i senza tessera che in questi anni hanno contribuito nei movimenti e nelle lotte a porre le basi di una società alternativa: serve una sinistra antiliberista, anticapitalista ed anti-imperialista".