Forlì, il parco urbano va in concessione per nove anni
Forlì, il parco urbano va in concessione per nove anni
FORLI' - Cambio in vista per il parco urbano Franco Agosto. Per il "polmone verde" della città, il Consiglio comunale ha approvato gli indirizzi per l'affidamento della concessione in esterno. Il futuro gestore avrà in mano il parco per ben nove anni, dovendone curare il verde e organizzare eventi. Al vincitore del bando sono chiesti anche investimenti per migliorare la struttura, per questo è stato previsto un tempo lungo di concessione.
La concessione costerà al Comune 173.000 euro all'anno per tutti i nove anni. Il consiglio comunale ha approvato la delibera che promuove una nuova gara con i voti favorevoli di Pd e Idv (contrari PdL, Lega Nord, Udc e Destinazione Forlì). Non è stato d'accordo alla concessione per nove anni il consigliere del PdL Antonio Nervegna, che si è detto non soddisfatto del livello di manutenzione della grande area verde: "Il prato non esiste più nei punti più frequentati, per colpa delle foglie che non vengono raccolte e che anzi vengono lì soffiate dai vialetti con i soffioni. Inoltre, di recente c'è stata una perdita di liquami da una fognatura che è durata per una settimana: tutti i liquami sono stati raccolti e messi sul prato dove girano i bambini". Per Nervegna, quindi meglio sarebbe "un affidamento di tre anni, che se è stato positivo se ne fanno altri tre, ed eventualmente altri tre". Il consigliere Fabrizio Ragni (PdL) ha puntato il dito contro la mancanza di penali e garanzie per la rescissione del contratto col gestore.
Federico Balestra, capogruppo dell'Idv, ha ritenuto "appropriato" il termine dei nove anni: "Un buono compromesso se si chiede al gestore di effettuare degli investimenti di cui deve rientrare".
Tra i consiglieri Pd ha preso la parola Luigi Sansavini: "Il parco urbano oggi come oggi è un punto di eccellenza della città e di punto di animazione importante della città: non è stato costruito casualmente. Ma è giusto dire che non bisogna abdicare alla funzione di controllo, il punto di ascolto non può essere il gestore".