Forlì, il PD critica la manovra: "Una sciagura, 20 milioni di euro in meno agli Enti locali"
Forlì, il PD critica la manovra: "Una sciagura, 20 milioni di euro in meno agli Enti locali"
FORLI' - "In Emilia-Romagna la manovra di Tremonti sottrae in modo sciagurato 1,1 miliardi di euro alla finanza pubblica, 780 milioni solo alla Regione e il resto agli Enti locali, nei prossimi due anni. Ben 20 milioni di euro mancheranno agli enti locali della provincia di Forlì Cesena". Lo sostiene Marco Di Maio, segretario territoriale del PD a Forlì, che rincara la dose: "Questi tagli mettono in discussione investimenti di vitale importanza per i cittadini, come trasporto pubblico, welfare e sostegno alle imprese"
"Deve essere chiaro che tutto ciò era evitabile. Se fossimo stati al governo avremmo affrontato in modo ben diverso la grave crisi economica e finanziaria - dice il giovane segretario del PD - che ha investito il nostro Paese al pari degli altri Stati europei. Prima di tutto, evitando di disperdere ingenti risorse, che il governo nazionale ha pensato bene di sottrarci appena insediatosi: 3 miliardi di euro che sono andati nell'operazione Alitalia, circa altri 3 miliardi di mancati introiti a causa della cancellazione dell'ICI, addirittura 5 miliardi in meno dovuti all'abolizione della norma - voluta dal governo di centrosinistra - sulla tracciabilità dei pagamenti. Avremmo anche chiesto di pagare il 5% - come avvenuto negli altri Paesi in casi analoghi - a chi recentemente ha fatto rientrare in Italia i capitali esportati illegalmente (100 miliardi di euro) versando allo Stato meno di un quarto o un quinto. Parliamo insomma di almeno 16 miliardi di euro che sarebbero stati nelle casse dello Stato, a dare ossigeno al sistema Italia".
Il PD ha avanzato poi delle "precise proposte che cambiavano di molto lo scenario della crisi. La liberalizzazione delle frequenze sul digitale terrestre e, in particolare, lo spostamento della pressione fiscale dai redditi da lavoro e imprese alle grandi rendite finanziarie, sono misure in grado di ristabilire una situazione di maggiore equità nel Paese e dare concrete prospettive di ripresa. Ma a queste e altre proposte del Partito Democratico è stato detto no e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti".
"Per noi la spesa pubblica - conclude - non è uno spreco, ma la possibilità di garantire servizi essenziali ai cittadini. Va razionalizzata e non tagliata in modo indiscriminato. Ora riteniamo che i tagli odiosi e penalizzanti che stiamo subendo devono indurre gli Amministratori locali ad assumere una forte responsabilità nell'individuare le priorità, perché a pagare non siano i più deboli e per non mettere a rischio la tenuta sociale. Il Pd continuerà nella sua azione di denuncia e di azione di contrasto a queste azioni scellerate".