Forlì, Irst. Pinza risponde alla Lega: "Interessati alle vite umane, non alle polemiche"
Forlì, Irst. Pinza risponde alla Lega: "Interessati alle vite umane, non alle polemiche"
FORLI' - Difende l'Irst, l'istituto oncologico di Meldola, il presidente ed ex vice-ministro Roberto Pinza, dopo l'attacco del segretario provinciale della Lega Nord, Jacopo Morrone, relativamente agli appalti dell'Irst. I numeri dell'istituto sono molto pesanti. Dice Pinza: "Nell'anno 2010 l'IRST ha avuto in cura più di 8.500 pazienti (6.748 dall'Area Vasta Romagna e 1.761 extra Area Vasta Romagna e extra Regione), garantendo circa 4.400 ricoveri totali".
Di questi 1.723 per cittadini forlivesi, 1.404 per cittadini dell'Area Vasta Romagna, 476 per pazienti provenienti dal resto della Regione e 783 dal resto d'Italia e dall'estero. Ha svolto inoltre attività di specialistica ambulatoriale con oltre 74.000 prestazioni per cittadini forlivesi (36.213), dell'Area Vasta Romagna (24.231) ma anche per pazienti provenienti dal resto della Regione (5.602), dal resto d'Italia (7.619) o dall'Estero (333).
Quindi Pinza: "La missione dell'IRST non è mai cambiata: realizzare, nell'ambito della lotta ai tumori, attività di Ricerca Traslazionale ovvero un tipo di ricerca capace di produrre risultati rapidamente trasferibili "dal laboratorio al letto del paziente" per raggiungere la migliore integrazione possibile tra ricerca ed assistenza. Fin dalla fase progettuale dell'IRST, l'AUSL di Forlì ha deciso, in piena autonomia, di far gestire all'Istituto attività oncologiche di primo, secondo e terzo livello. Per quanto riguarda Cesena, Rimini e Ravenna tali prestazioni vengono svolte sulla base di appositi contratti di fornitura ovviamente sottoscritti e condivisi dalle Aziende.
"Ogni altra considerazione che esuli dall'analisi del valore di questi dati in termini di ricaduta sui cittadini, appare strumentale ed inutile. L'IRST si occupa di dare risposte concrete ad un male che affligge in maniera tanto drammatica migliaia di persone nel nostro territorio: ciò è riconosciuto a livello scientifico nazionale ed internazionale e dalle nostre popolazioni che sono vicine ai nostri medici ed appoggiano le nostre iniziative. Il resto è polemica che non interessa l'Istituto, impegnato nello scopo di salvare vite umane e migliorare la qualità di vita degli ammalati".