Forlì, l'assessore Briccolani: "Carta dell'autonomia senza autonomia di bilancio"
Forlì, l'assessore Briccolani: "Carta dell'autonomia senza autonomia di bilancio"
FORLI' - La carta delle Autonomie, punto cardine del Federalismo fiscale, a pochi mesi dall'approvazione dei Bilanci Municipali su cui dovrebbero basarsi, risulta ancora priva di quegli elementi necessari per consentire una valutazione esauriente e approfondita della riforma proposta. Lo schema di decreto interviene prevedendo diverse fasi.
Nella prima si prevede la devoluzione a favore dei Comuni di un gettito di una serie di imposte che gravano sugli immobili attualmente statali.
Imposta di registro e di bollo sugli atti traslativi a titolo oneroso della proprietà dei beni immobili o di altri diritti reali su:
- contratti di locazione in cui un locatore sia un privato;
- imposta ipotecaria e catastale
- l'Irpef per la parte relativa ai redditi da fabbricati residenziali
- tributi speciali catastali
- le tasse ipotecarie e
- un'imposta sostitutiva pari al 20% sui canoni di locazione di fabbricati residenziali opzionale rispetto alla tassazione ordinaria.
Poiché questo meccanismo creerebbe una forte sperequazione è previsto un "Fondo sperimentale di riequilibrio" per almeno cinque anni che dovrebbe essere sostituito dal FONDO PEREQUATIVO vero e proprio previsto dalla legge delega sul federalismo fiscale. Attraverso questo fondo, se un Comune certificherà maggiori entrate rispetto a somme prima entranti attraverso il trasferimento diretto, queste rimarranno a favore del Fondo a cui attingeranno i Comuni, che al contrario non avranno realizzato entrate pari al passato.
Come si può vedere, l'unico effetto è la sostituzione di una fonte di finanziamento attraverso la devoluzione di imposte che, però, per almeno tre anni, non darà alcuna autonomia ai Comuni e nessun valore aggiunto. L'unico elemento di novità in questa prima fase è l'imposta sostitutiva che potrà essere applicata dai locatori privati di immobili con un'aliquota opzionale pari al 20%.
Ci viene detto che attraverso questo meccanismo premiale i Comuni godranno del beneficio connesso all'emersione del "NERO", ma questo forse si vedrà nel medio-lungo tempo, per ora l'unico effetto è che, chi oggi gode di redditi più elevati, si vedrà avvantaggiato tanto da portare al 20% una tassazione variabile che spazierebbe dal 23% al 43%. Ancora una volta il Governo nazionale si trincera dietro un concetto di federalismo, che dovrebbe basarsi su un'autonomia, che nella realtà (almeno per tre anni), pare non esserci.
I Comuni in un momento di difficoltà come questo dovrebbero, in nome di un concetto di autonomia, poter prevedere una progressività nelle imposte a chi non è colpito dalla crisi o chi da questo ne ha tratto giovamento, ma anche questo tipo di autonomia non ci viene riconosciuta. Ancora una volta saranno i più deboli a pagare! E per ora lasciamo stare l'Autonomia che dovrebbe prevedere l'IMUP (nuova imposta Municipale propria). Questa scatterà dall'anno 2014, mentre i Comuni i Bilanci devono iniziare a farli ora e l'unica certezza è rappresentata dai tagli che il Ministro ha promesso a carico degli Enti.
Dietro questo concetto di federalismo, per ora, restano incertezze e la speranza che si voglia dare attraverso la Carta delle Autonomie agli Enti la VERA AUTONOMIA... altrimenti di quale federalismo parliamo?.
Emanuela Briccolani
Assessore al Bilancio del Comune di Forlì