Forlì, l'assessore Drei: "Moschea, non è più possibile nascondere l'esigenza degli islamici"
Forlì, l'assessore Drei: "Moschea, non è più possibile nascondere l'esigenza degli islamici"
FORLI' - Il Comune è deciso a trovare una soluzione al problema della moschea. Lo dice risoluto l'assessore al Welfare Davide Drei: "Vogliamo riprendere in mano la questione per trovare una soluzione, non si può più tenerla sospesa , non si può più nascondere che esiste quest'esigenza". Insomma, avanti tutta. La comunità islamica di Forlì ad ora utilizza per la preghiera un piccolo locale degradato in via Fossato Vecchio, in centro, di dimensioni insufficienti all'esigenza del culto.
Il centro di cultura islamica forlivese, organizzato in associazione, con fondi propri ha già acquistato da anni una struttura alternativa, un capannone agricolo in via Masetti, nella zona del Ronco, ma secondo una valutazione della precedente giunta Masini non è possibile realizzarci un luogo di culto per una serie di vincoli, tra cui quello idro-geologico, per l'eccessiva vicinanza al fiume Ronco e l'accesso che resta stretto tra due proprietà dietro cui sorge il capannone. Da anni la situazione è in stallo, in gran parte a causa di un acquisto piuttosto avventato e malconsigliato della comunità islamica forlivese.
Assessore Drei, i musulmani andranno alla fine nella struttura di via Masetti?
Gli uffici dell'urbanistica e l'assessore Paolo Rava stanno facendo tutti gli accertamenti del caso, ma se la struttura non si rivelerà idonea, si dovranno prospettare ipotesi alternative. Vogliamo trovare una soluzione a questo problema, nel rispetto delle regole e nelle capacità della comunità islamica di dotarsi di una struttura, che è nella libertà di ogni cittadino.
Il Comune ha dato soldi alla comunità islamica o li darà per questa partita?
Il Comune non ci mette neanche un euro. Quel che potrà fare il Comune è che se trova tra le sue proprietà un terreno o un immobile adatto, lo potrà alienare, vendendolo però con un bando di evidenza pubblica. Quella islamica non è l'unica comunità religiosa che ci chiede degli spazi.
Sono integrati gli islamici che vivono a Forlì?
Non capisco le polemiche di questi giorni. E' una comunità pacifica, di regolari in Italia e che rispetta le regole. E poi c'è una libertà di culto, che è un diritto di ogni cittadino. Per il resto l'investimento finanziario spetta a loro.
Però, per esempio sulla condizione femminile sono molto indietro.
Se dialoghiamo con questa comunità è anche per dare alle donne di fede musulmana delle opportunità che nel loro paese non avrebbero. Le spingiamo verso i corsi di italiano, la conoscenza dei servizi del territorio e dei loro diritti, diamo loro una visione nuova. E devo dire che non stiamo trovando resistenze negli uomini musulmani. Lasciarle da sole sarebbe una risposta negativa.
E' utile la sottoscrizione di una carta dei doveri, come proposto dall'Idv?
E' pensabile una carta di diritti e doveri da chiedere, però, di essere sottoscritta da tutte le comunità straniere, non solo islamiche, per dare loro tutti gli strumenti informativi. Ma devo dire che non ci sono state questioni che giustifichino un'emergenza.
f.c.