Forlì. Leggine e cavilli, e le ispezioni nei divanifici cinesi diventano inefficaci
Forlì. Leggine e cavilli, e le ispezioni nei divanifici cinesi diventano inefficaci
FORLI' - Le ispezioni dell'Inps nelle società del settore del mobile imbottito sono state 3 nel 2010, nel 2009 erano state 7, con la scoperta di 13 lavoratori in nero e 27 non a posto con il permesso di soggiorno. Sono i dati che l'Inps ha diffuso e che testimoniano di una lotta ancora piuttosto scarsa all'illegalità cinese nel comparto. L'Inps spiega di avere in organico solo 8 ispettori (sui 16 previsti in organico), che devono coprire tutti i settori economici per tutta la provincia di Forlì-Cesena.
E' la situazione che emerge da un'approfondita intervista del Resto del Carlino di Forlì ai funzionari ispettivi dell'ente previdenziale. Per altro, spiegando il loro lavoro, gli ispettori precisano che non è così facile intervenire: senza interprete e forza pubblica che accompagna gli ispettori, infatti, spesso i cinesi neanche aprono. Molte leggi, inoltre, "spuntano" le armi degli ispettori: basta che i lavoratori, regolari in Italia, dichiarino di aver appena iniziato a lavorare in quei giorni che rientrano nei parametri previsti dalla legge.
Le irregolarità, inoltre, non sono sempre evidenti: una volta dopo il blitz è necessario sentire a testimonianza ogni lavoratore, spesso con grossi problemi di reticenza e linguistici. Ed è dalle discrepanze tra i vari racconti che arrivano le spie dell'illegalità che si nasconde dietro una patina di regolarità. A volte non si capiscono neanche chi sono i titolari, col fatto che il capo di un'azienda cinese risulta dipendente di un'altra azienda e viceversa.
E' sempre più raro, nei laboratori cinesi, trovare vistose irregolarità come il lavoro di clandestini o il lavoro totalmente in nero. Invece, si ampliano le sacche di "lavoro grigio": il part-time che di fatto è incontrollabile: si dichiarano poche ore, invece è un full-time o anche di più, con orari massacranti anche di notte. Ed infine, concludono dall'Inps, per varie irregolarità gravi tali da poter agire con il provvedimento più duro, vale a dire la chiusura dell'azienda, è sufficiente pagare una multa di 1.500 euro (che viene pagata nel giro di poche ore) per riprendere le attività e annullando l'effetto dell'ispezione.