Forlì, morte al Cineflash. Il direttore: "Ci accusavano di essere razzisti"
Forlì, morte al Cineflash. Il direttore: "Ci accusavano di essere razzisti"
FORLI' - Nazario Tedaldi, direttore del Cineflash, si è ritrovato a soccorrere il cognato, chiamare il 118 e vederlo morire prima dell'arrivo in ospedale. Appena venti minuti prima era con lui alle casse per verificare le affluenze nelle sale della prima serata. Poi quel diverbio improvviso con due clienti, madre e figlia rumene, durante il quale Giorgi è spirato. Tedaldi, di ritorno dalla caserma dei carabinieri di Forlimpopoli, dove è stato sentito anche lunedì pomeriggio, ancora non si capacita di quanto è accaduto.
Questa è la sua versione dell'accaduto:
Sarete presenti con un vostro consulente durante l'esame sul cadavere?
"Sì, ci faremo rappresentare e nomineremo un avvocato"
Torniamo a sabato sera, cosa è successo esattamente?
"Tutto è nato da queste due signore che occupavano in sala un posto diverso da quello del loro biglietto. La maschera, su richiesta dei prenotati per quei posti, è intervenuta e ha detto che avrebbe indicato alle due signore il posto giusto. Ma loro hanno risposto che non si spostavano e che l'addetto era stato maleducato. Non credo, il personale è istruito e sa come comportarsi in queste circostanze".
E poi?
"La maschera ha chiamato Claudio, visto che era impossibile farle spostare. Claudio è arrivato in sala e ha chiesto loro nuovamente di spostarsi. Ha preso una per un braccio e loro hanno iniziato a inveire che gli aveva messo le mani addosso".
E' successo in sala alla presenza di molto pubblico, non è il posto ideale per una supposta aggressione...
"Sì. Non ci è mai capitata una cosa del genere. Poi hanno iniziato a urlare a dire che siamo razzisti. Una cosa che non esiste: siamo un locale pubblico, non esistono differenze. A noi basta che si paghi il biglietto e che si rispettino le regole di rispetto comuni per tutti. Il litigio è poi proseguito nella hall, con le due signore che davano in escandescenza in modo scomposto e fuori luogo e continuando a darci dei razzisti e a dire che le avevamo picchiate".
Quand'è che Giorgi ha iniziato a sentirsi male?
"Il primo mancamento quando loro hanno detto che lo denunciavano perché sostenevano di essere state picchiate e maltrattate. Dopo la discussione sono poi andate anche al pronto soccorso per farsi refertare".
Perché non avete interrotto il diverbio quando Giorgi è stato male?
"Appena ho visto le sue difficoltà di salute l'ho portato in un ufficio, per vedere se si riprendeva. Poi mi è svenuto tra le braccia e ho chiamato il 118. Purtroppo è morto lungo il tragitto".
Aveva avuto altri malori simili nel corso della giornata?
"Macché, fino alle 20.40 eravamo alle casse per verificare gli ingressi del primo spettacolo, non c'era niente che potesse far pensare a quel che è successo".