Forlì, nome latino per la super-holding delle partecipate: "Livia Tellus"
Forlì, nome latino per la super-holding delle partecipate: "Livia Tellus"
FORLI' - Con il voto favorevole di Pd e Idv in maggioranza e della Lega Nord all'opposizione, il Consiglio comunale ha varato il progetto della nuova holding delle partecipazioni del Comune, la "scatola" in cui confluirà il patrimonio di partecipazioni azionarie detenute dal municipio, per il valore di 175 milioni di euro. Sarà responsabile di questa struttura Stefano Foschi, funzionario del Comune di Forlì. Si tratta del nuovo governo delle società partecipate.
Hanno votato contro PdL, Udc e Destinazione Forlì. Per la società il sindaco ha scelto un nome latino 'Livia Tellus' ('Terra Livia', ndr). Ha presentato così il progetto il sindaco di Forlì Roberto Balzani: "E' un indirizzo che l'amministrazione si era dato già nel 2004, rappresenta un governo delle partecipate più organico, attraverso uno strumento efficace". E ancora: "E' una scelta opportuna per operare dei risparmi. L'holding ha un'utilità in funzione dei problemi principali attualmente sul tappeto: la gestione dell'aeroporto e la possibilità di intervenire su altre situazione in essere, per esempio la società per la sosta, che sarà un'ulteriore struttura di cui il Comune si doterà presto".
Il sindaco quindi si è esercitato in un piccolo trattato storico per la scelta del nome: 'Livia Tellus' è infatti un'iscrizione che indica la terra forlivese posta su un'antica lapide custodita nei musei cittadini, il più antico riferimento alla nostra terra. La "Livia Tellus Governance", che sarà costituita all'inizio di aprile con una dotazione di 100 mila euro, vedrà un conferimento di azioni di Hera (acqua e gas), Romagna Acque (acqua), Unica reti (reti servizi), Forlifarma (farmacie comunali), Techné (formazione), Forlì Città solare (ambiente), Star Holding (autobus), Seaf (aeroporto), Isaers e Serinar (università), Fiera di Forlì, Forlì nel cuore (promozione centro storico), Società per l'affitto (immigrazione) e altre minori.
Va nel dettaglio Foschi: "Vuole essere uno strumento più flessibile per i flussi di cassa positivi e negativi, e per far fronte a situazione momentanee di difficoltà. Inoltre, ha maggiore capacità di ottenere buone condizioni dalle banche e potrà gestire come unico soggetto contabilità, paghe, gestione dei contratti, consulenze".
Hanno motivato i loro 'no' i partiti contrari. Così Andrea Pasini (Udc): "E' un ulteriore carrozzone, che aumenta l'autonomia dell'amministrazione bypassando il Consiglio Comunale. E questo è molto grave. Inoltre a leggere le previsioni costerà 900 mila euro in più". Per Antonio Nervegna (PdL) "la scelta può essere condivisibile per portare fuori dal bilancio comunale una serie di risorse e non incidere nel patto di stabilità interno, ma non ci piace il metodo utilizzato per arrivare a questa decisione, che non è stato meditato: più che partire dal contenitore, bisognava iniziare dalle società da metterci dentro, il contenuto. E purché la holding non serva solo per coprire i buchi delle società partecipate con gli utili di Hera, che sappiamo come arrivano, dalle bollette". Fabrizio Ragni (PdL) punta su una "fideiussione di 4 milioni di euro a favore della holding, il Comune si indebita subito". Alessandro Rondoni (PdL) sostiene che "si allunga la catena decisionale". Mentre per Francesco Aprigliano, capogruppo della Lega Nord "l'unico aspetto positivo che vediamo in questa holding è mettere i soldi nella Seaf".