Forlì, nuovo affondo di Buffadini a PD e segretario: "Questione personale, non di posti"
Forlì, nuovo affondo di Buffadini a PD e segretario: "Questione personale, non di posti"
FORLI' - Nuovo affondo dell'ex assessore Lodovico Buffadini nei confronti del Partito Democratico forlivese. Buffadini, che mercoledì ha scatenato un autentico terremoto politico presentando un esposto in procura a seguito di alcune nomine in enti pubblici e poi parlato in una conferenza stampa, ricorda in un lungo comunicato che la sua battaglia è "del tutto personale, non c'è niente di politico". Buffadini attacca la posizione del PD forlivese espressa dal segretario Marco Di Maio all'inaugurazione della Festa Democratica.
Secondo Buffadini, Di Maio e il partito stanno "cercando di nascondere e camuffare la grande difficoltà del Partito a rapportarsi, confrontarsi ed a condividere con gli amministratori, come il Sindaco di Forlì o il Presidente della Provincia, una strategia di governo". Per Buffadini questi amministratori "pensano di essere stati eletti re od imperatori e sull'onda del nuovismo sfrenato e della debolezza del partito tentano di imporre il loro potere senza il confronto politico, né la necessità di accettare suggerimenti per raggiungere insieme al Partito stesso obbiettivi ed interessi comuni".
Buffadini sostiene che si sita "cercando di far passare una questione di rispetto di procedure pubbliche, di valutazioni politiche e di impegni presi, per una questione personale di posto di lavoro (riducendola quindi ad una questione ridicola e banale) cercando di screditarmi e riducendo il tutto a rivendicazioni di bassa lega. Confermo invece che esiste un grosso problema di capacità amministrativa della città di Forlì, che dal mio punto di vista, determinerà la consegna della città al centro-destra".
Dopo lo scossone dato al Pd, Buffadini dice di aver "capito che in una parte consistente del Pd (iscritti ed elettori) e della gente è latente un gran mal di pancia e vi è la voglia di un riscatto che produca effetti ad oggi difficili da immaginare, quello che è certo è che il partito viene considerato come una mucca da mungere solo per qualcuno".
L'ex assessore della giunta guidata da Nadia Masini nella precedente legislatura, sostenitore poi dell'attuale sindaco Roberto Balzani all'epoca delle elezioni primarie, ricorda a Balzani stesso "gli impegni da Lui assunti in presenza di persone in tempi non sospetti, oggi Lui si nasconde dietro la frase 'non ho preso impegni con nessuno'".
Buffadini poi se la prende con il segretario Marco Di Maio, al quale dice: "nel Partito non possono esistere figli e figliastri; per qualcuno esiste la seria A e vale il Manuale Cencelli mentre per qualcun altro vi è solo la categoria dilettanti e rompiballe". Buffadini rincara la dose: "Non mi sembra (in tempi non sospetti) che per il Segretario Di Maio, neo consigliere comunale, primo nelle preferenze, in odore di Presidenza del consiglio comunale di Forlì, il giudizio di allora sul Sindaco fosse tenero, di consenso e di fiducia assoluta, ma capisco che i tempi cambiano".
L'ex assessore rivela anche di aver "scritto un memoriale" e di essere "disposto ad un confronto diretto con il sindaco 'guardandolo negli occhi' ( non so se lui avrà il coraggio di farlo, verso me) con i giornalisti presenti ed eventuali testimoni, per fornire , luoghi, tempi, impegni, contributi, e tutto il percorso fatto per portare Balzani ad essere Sindaco. Questa è la vera verità, altro che elemosinare un posto di lavoro. Esiste dignità personale e dignità di gruppo di pensiero".
Buffadini vuole anche chiarire che "non ho mai detto che il Sindaco Balzani è un massone: ho solo evidenziato la necessità di chiarezza; poi ognuno gli amici se li sceglie, c'è chi va allo stadio, c'è chi va a ballare c'è chi va al bar, c'è chi va a fare convegni con Raffi (Gran Maestro della loggia massonica del Grand'Oriente d'Italia, ndr) tutto è legittimo".
"Il fatto di essermi rivolti ad una istituzione giudiziaria è una garanzia di tutela, trasparenza - conclude Buffadini -. Personalmente non ho denunciato nessuno, non ho querelato nessuno ho chiesto solo di verificare la correttezza delle procedure pubbliche utilizzate.. tutto qui ( credo sia un diritto democratico e personale) o è vietato perché sono iscritto al PD e quindi dovevo chiedere il permesso?".