Forlì, Pini (Lega): "La finanziaria Tremonti non mette a rischio l'aeroporto"
Forlì, Pini (Lega): "La finanziaria Tremonti non mette a rischio l'aeroporto"
FORLI' - L'aeroporto di Forlì non sarebbe a rischio a causa della norma voluta da Tremonti sul divieto di ricapitalizzazione delle società in perdita: lo assicura il deputato della Lega Nord Gianluca Pini, precedendo i timori che si stanno diffondendo: infatti, la società partecipata che guida l'aeroporto potrebbe non vedere l'apporto di ulteriori capitali pubblici a causa del giro di vita della norma di Tremonti. Ma la situazione non è a rischio, sostiene Pini.
"La manovra finanziaria c'entra ben poco, la norma voluta da Tremonti sul divieto di ricapitalizzazione delle società in perdita non ha nelle intenzioni del legislatore valore retroattivo, non si applica al caso SEAF; pertanto la decisione dei soci pubblici dell'aeroporto, se confermata, è semplicemente una coltellata alla schiena alla città di Forlì per fare l'ennesimo favore a Bologna": lo afferma in una nota Gianluca Pini, che parla di "indiscrezioni che darebbero i soci pubblici prossimi ad un disimpegno dal capitale di SEAF, società che gestisce lo scalo forlivese".
Dice Pini: "Balzani ha tradito la sua città inchinandosi agli interessi di Bologna - commenta Pini - e Bulbi ne è altrettanto complice. Ma non solo: a meno di due giorni dal voto del documento del PD sia il Sindaco di Forlì che il Presidente della Provincia smentiscono il loro partito, aumentando la confusione totale che regna nella sinistra locale e gettando definitivamente la maschera sulla volontà della sinistra di chiudere il Ridolfi che la Lega aveva denunciato già due anni fa".
Pini ricorda poi come la decisione sia "una vera e propria porcata nei confronti dei lavoratori e della città, una scelta deliberatamente politica presa alla vigilia della decisione dell'ENAC per la concessione trentennale della gestione totale, unica strada percorribile per la privatizzazione e quindi per il risanamento dello scalo". Pini ricorda poi come la volontà di Balzani di chiudere l'aeroporto sia "palese, al di la delle belle promesse di circostanza: se avesse voluto investire sul Ridolfi - fa notare il deputato leghista - avrebbe già versato a SEAF i 700 e passa mila euro dovuti dal 2009, e invece prende tempo chiedendo un inutile parere alla Corte dei Conti con il solo scopo di mandare in default SEAF in modo che non arrivi nemmeno a completare il percorso di privatizzazione, oramai alle porte".
Pini ha infine ammonito i soci pubblici "a non proseguire in questo gioco al massacro, ricapitalizzare per il solo 2010 e agevolare così la privatizzazione onorando gli impegni presi con la città. In caso contrario - conclude Pini - metteremo in campo ogni azione, politica e legale, per difendere il Ridolfi, valutando anche azioni civili per danni a carico di chi, a pochi giorni dalla concessione totale già predisposta da ENAC, sta palesemente disturbando un pubblico bando di gara per la privatizzazione".