Forlì, porta a porta. Spada (Pdl): "Per Balzani sarà la fine"
Forlì, porta a porta. Spada (Pdl): "Per Balzani sarà la fine"
FORLI' - "Il sindaco Balzani a novembre 2009 parlò di raccolta dei rifiuti "porta a porta" sul modello di Reggio Emilia. Bene, anche Forlì, così come Reggio Emilia, farà dietrofront e rifiuterà il "porta a porta"". E' la convinzione di Alessandro Spada, consigliere comunale del Pdl, a proposito del lancio della raccolta domiciliare dei rifiuti.
"Per la giunta Balzani, già corrosa da numerosi problemi, questa inevitabile Caporetto ne segnerà la fine - sostiene Spada -. Il sindaco della città emiliana, nella sua politica di raccolta rifiuti, ha rinunciato infatti all'estensione della domiciliare spinta a tutta l'area urbana. Certo non sarà la repressione a spingere alla differenziata, questo aspetto è emerso chiaro a Reggio Emilia, anche perché il concetto d'introdurre "guardie-spie" in tutti gli angoli della città, pronte a setacciare i rifiuti di privati cittadini e far multe ad ogni errore riscontrato, è destinato ad essere fallimentare".
"Un altro importante esempio giunge da Alessandria dove è stato cancellato il "porta a porta" - fa notare Spada -. In relazione ai sicuri ed ingenti costi del passaggio al "porta a porta", occorre avere il buon senso di capire che i soldi pubblici non si gettano al vento in tempi di crisi, senza dimenticare il fatto che le tariffe a carico dei cittadini vedrebbero un aumento oscillante almeno tra il 20 (come nel caso di Forlimpopoli) e il 40%".
"Inoltre non potrebbero gioire nemmeno gli estremisti ambientalisti perché la presenza di un impianto inceneritore - accusa Spada -, così come ha giustamente affermato il sindaco di Reggio Emilia, non si evita solo con il "porta a porta". Grazie ad un'inevitabile sollevazione popolare questo sciagurato metodo, che obbligherà i forlivesi ad innumerevoli disagi ed insostenibili sacrifici, resterà solo un incubo pensato da ideologie partitiche pseudo-ambientali. I cittadini sovrani devono poter decidere ciò che è meglio per loro senza subire imposizioni, diversamente si tratterebbe di dittatura dal sapore sovietico".