Forlì, saccheggiavano di giorno nelle abitazioni. Ladri acrobati alla sbarra
Forlì, saccheggiavano di giorno nelle abitazioni. Ladri acrobati alla sbarra
FORLI' - La "banda dell'aperitivo" è finalmente in carcere. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Forlì, coordinati dal tenente Cristiano Marella, hanno assicurato alla giustizia i responsabili di una serie di furti in abitazioni commessi nell'ultimo periodo tra le 16 e le 20. Si tratta di tre giovani albanesi: Klaudio e Leonard Ejilli, rispettivamente di 19 e 21 anni, e Besmir Prela, di 23. Recuperata anche refurtiva per un valore di 60mila euro.
A dar il là alle indagini è stata la segnalazione di un cittadino residente a Carpena nei pressi di via Monda che aveva notato un individuo nel giardino aggirarsi con fare sospetto. L'uomo l'ha visto perfettamente in faccia, permettendo agli inquirenti di tracciare un identikit. Quel volto è stato poi visto a bordo di una "Bmw" station wagon di colore grigio insieme ad altri due giovani. Da quel momento il terzetto è stato monitorato a vista.
Martedì sera i tre sono stati ‘beccati' in viale Risorgimento, nei pressi del parco della Resistenza. Da lì a poco è arrivata al 112 una segnalazione di un tentato furto in un'abitazione: era stata messa sotto sopra, ma non era stato portato via nulla. Tuttavia i ladri avevano commesso un clamoroso errore. Avevano lasciato l'impronta di una scarpa da ginnastica sul divano. I militari si sono subito attivati nelle ricerche in zona, sorprendendo i tre uscire da un bar.
Il terzetto ha tentato la fuga a piedi, venendo però bloccato poco dopo. Nelle maniche del giubbotto sono spuntati dei cacciaviti, mentre delle tasche gioielli ed orologi. Quasi contemporaneamente il centralino del ‘112' aveva ricevuto diverse segnalazioni di furto. Uno di questi era stato commesso in via Pompeo Tumidei, circa venti minuti prima del tentato furto in viale Risorgimento. La vittima ha subito riconosciuto i gioielli di famiglia che le erano stati sottratti.
I Carabinieri hanno poi perquisito l'abitazione dove uno di tre si appoggiava, in zona Ronco nei pressi dell'aeroporto. La casa era stata presa in affitto senza un regolare contratto di locazione da un cittadino forlivese, estraneo alla vicenda. E qui è stato trovato il tesoro: una Tv di nuova generazione, una ‘Play Station 3' con quattro joystick, telefonini, sim card, gioielli, orologi e contanti per un valore stimato in circa 60mila euro.
Parte della refurtiva era stata nascosta in una cassaforte a muro. Già c'è stato un riconoscimento da parte di cittadini, ma i militari sono ancora al lavoro per risalire alla provenienza. Presumibilmente si tratta di oggetti rubati nelle abitazioni del centro città, nella zona del quartiere Quattro e a Carpena. Il capitano Fabrizio Fratoni ha invitato i legittimi proprietari a presentarsi con tanto di denuncia al comando di Corso Mazzini per il riconoscimento.
I tre si trovano ora in carcere a disposizione del pubblico ministero Fabio Di Vizio con l'accusa di furto aggravato e tentato furto in concorso. Durante l'interrogatorio hanno confessato di agire tra il tardo pomeriggio e la prima serata. Per entrare nell'abitazioni si arrampicavano attraverso le grondaie ed i tubi del gas, forzando poi le finestre con dei cacciaviti. In una circostanza avevano tentato anche un furto in una villetta al Quattro, smantellando la cassetta del sistema d'allarme.
Tale è stata poi trovata insieme alla refurtiva e gli arnesi del mestiere nel covo. "Anche al minimo sospetto non bisogna esitare a contattare il 112 - ha affermato il capitano Fratoni -. Anche se si tratta di un falso allarme. Il cittadino non deve avere timore di collaborare. Perché in questo modo è possibile anche evitare che i ladri colpiscano dal vicino. Il nostro compito è quello di garantire la sicurezza dei forlivesi. E questi arresti sono la prova concreta dello sforzo dell'Arma".