Forlì, Sapro. Spallata delle banche: rifiutato il piano di risanamento del debito
Forlì, Sapro. Spallata delle banche: rifiutato il piano di risanamento del debito
FORLI' - Le banche "tagliano i viveri" a Sapro, la società pubblica per l'insediamento delle attività produttive. Il sindaco di Forlì Roberto Balzani, durante il consiglio comunale di lunedì pomeriggio, ha annunciato che le banche creditrici, che hanno in mano la maggior parte del corposo debito della società (circa 85 milioni sugli oltre 100 del debito totale), hanno rifiutato il piano di ristrutturazione del debito di Sapro proposto dalla liquidatrice Lea Mazzotti al Tribunale.
Di fatto, quindi i creditori hanno rifiutato il piano collegato alla liquidazione e questo apre lo scenario anche della dichiarazione di fallimento, richiesto per la seconda volta dalla Procura della Repubblica. La notizia è arrivata quando il primo cittadino ha chiarito, rispondendo ad un question time della Lega Nord, che il Comune procederà all'acquisto di un'area del comparto del Foro Boario, necessaria per realizzare case popolari per le quali c'è già un finanziamento.
"Il terreno non sarebbe stato comprato, ma sarebbe stato il frutto di compensazione di crediti", precisano il sindaco e l'assessore al Bilancio Emanuela Briccolani. Invece, per effetto del precipitare della situazione di Sapro si è scelta quest'altra soluzione, "dovuta al buon senso per non perdere i finanziamenti degli alloggi popolari, inizialmente destinati a via dei Girolimini e piazza del Carmine e poi spostati nell'area Sapro del Foro Boario", conclude il sindaco. Il terreno sarà comprato dal Comune al costo di 2 milioni di euro e resterà integro il credito che il municipio vanta nei confronti di Sapro.