Forlì, scuola: anche gli studenti dell'Itis dicono 'addio' alle gite
Forlì, scuola: anche gli studenti dell'Itis dicono 'addio' alle gite
FORLI' - Niente gite anche all'Itis "G.Marconi" di Forlì. La decisione è stata presa dai docenti dell'Istituto Tecnico Industriale di viale della Libertà, che hanno annunciato anche la sospensione delle nuove adozioni dei libri di testo. "Quel che ci ha portato a queste decisioni - dicono gli insegnanti - è principalmente l'eliminazione di ben 80mila cattedre nonostante l'aumento del numero degli studenti, con la particolare penalizzazione dei docenti precari di lunga data".
"Da sempre - dicono i docenti - tutti gli insegnanti dell'Istituto Tecnico Industriale Statale "G.Marconi" di Forlì, hanno organizzato, a titolo pressoché volontario, numerose attività di arricchimento dell'offerta formativa perché convinti della loro importanza per la didattica e la crescita degli studenti. Dopo una lunga e approfondita discussione, abbiamo deciso di sospendere i viaggi di istruzione e le nuove adozioni dei libri di testo per il corrente anno scolastico ma, in caso di necessità, attueremo altre forme di protesta".
"Sono inoltre aumentati gli studenti per classe fino a superare non solo i limiti per una buona didattica, ma anche quelli della sicurezza. Con il Decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica, gli insegnanti sono stati l'unica categoria doppiamente penalizzata perché, oltre al mancato rinnovo del contratto di lavoro per tre anni come tutti gli altri pubblici dipendenti, hanno subito anche il blocco degli scatti di anzianità".
"Negli ultimi tre anni - si legge in una nota dei docenti Itis - alla scuola sono stati sottratti ben 8 miliardi di euro che, in parte (30%), dovevano essere reinvestiti tramite decreto interministeriale, come promesso dai Ministri Gelmini e Tremonti, mentre ancora oggi non è stato deciso nulla. Inoltre la riduzione oraria prevista dalla riforma per le classi prime e imposta alle classi successive ad esclusione della quinta, ha inoltre causato una pesante riduzione delle attività di laboratorio penalizzando oltremodo gli studenti che apprezzano in particolare modo questo tipo di didattica importantissima per far acquisire le competenze necessarie per affrontare con successo il mondo del lavoro".
"Il personale ATA (collaboratori, assistenti e applicati di segreteria) è stato ridotto, con conseguenze di nuovo negative per le attività di laboratorio e la vigilanza sugli alunni. Gli scatti di anzianità, per noi insegnanti, rappresentano l'unica forma di avanzamento della carriera, quindi la loro sospensione (non solo economica ma anche giuridica) comporta una mancata retribuzione i cui effetti incidono, non solo su tre anni, ma su tutta la vita lavorativa, sui trattamenti di fine servizio e sulla pensione, con un danno economico complessivo quantificabile, per un docente a inizio carriera, in più di 40.000 € lordi. Ai docenti vengono sottratte dunque risorse che erano già state stanziate nei contratti e che avevano legittimamente maturato".
"Abbiamo scelto questa forma di protesta - concludono - per difendere i nostri diritti di lavoratori ma soprattutto la qualità della scuola pubblica senza venir meno ai doveri contrattuali, in quanto le attività oggetto di sospensione non solo non sono obbligatorie, ma, pur rappresentando un arricchimento dell'offerta formativa, non compromettono il percorso didattico del quale garantiamo il regolare svolgimento. Se non vi saranno sostanziali cambiamenti da parte del Ministero e del Governo intensificheremo la protesta con altre iniziative che potrebbero comportare la sospensione di altre attività non strettamente didattiche".