Forlì, si inizia a fare sul serio col "porta a porta": debutto il 5 luglio
Forlì, si inizia a fare sul serio col "porta a porta": debutto il 5 luglio
FORLI' - Debutterà ufficialmente il 5 luglio, ma sono già partite le riunioni preparatorie per quello che sarà l'argomento caldo del dopo estate: la partenza della raccolta dei rifiuti col sistema ‘porta a porta', che era contenuto nel programma del sindaco Balzani. Si inizia a fare sul serio: Hera ha già inviato in Comune un piano, ancora al vaglio, ma è ormai certo che da settembre o ottobre le prime zone di Forlì inizieranno a non vedere più i cassonetti per strada.
Sarà una raccolta differenziata con quattro tipologie: l'indifferenziato, l'organico-umido, la carta, e il vetro, la plastica e le lattine assieme, in quanto i rifiuti verranno poi pre-selezionati in fase di smaltimento. Secondo la bozza che è ora in circolo, la città sarà suddivisa in 12 zone: si inizierà nella periferia, che raccoglie la grande maggioranza dei forlivesi, per poi passare alle case sparse di campagna ed infine al centro, l'ultima zona ad essere convertita. Il processo di transizione dovrebbe durare quasi un anno.
A quanto pare, l'ipotesi per ora più gettonata vede la rimozione dei cassonetti in strada con una raccolta ‘porta a porta' secondo un calendario che sarà stabilito. Tuttavia potranno essere realizzate anche una sorta di isole ecologiche di zona in cui i cittadini potranno conferire i rifiuti nelle giornate diverse di raccolta prefissata. L'obiettivo, in ogni caso, è di arrivare a regime alla cosiddetta "tariffa puntuale", vale a dire che chi produce meno rifiuti, meno paga di smaltimento.
Uno smaltimento che, negli scopi del Comune, deve attivare una vera e propria filiera di aziende locali attive nel recupero e nel riciclo, con nuovi posti di lavoro. L'attuale raccolta differenziata, per altro, ha risultati piuttosto deludenti: infatti emerge che, a fronte di un dato ufficiale del 48% di differenziato, solo un terzo di questi rifiuti è effettivamente utilizzabile per il riciclo, a causa della contaminazione di rifiuti non appropriati che continuano ad essere buttati nei cassonetti del differenziato e che "contaminano" l'omogeneità dello scarto.