Forlì, si rimette in moto il processo per gli abusi edilizi dell'Iper
Forlì, si rimette in moto il processo per gli abusi edilizi dell'Iper
FORLI' - Prima udienza "bis" per il processo degli abusi edilizi dell'iper di via Punta di Ferro. Mentre il caso amministrativo è ormai chiuso, con l'arrivo delle ultime autorizzazione e la ripresa dei lavoro dalla fine di agosto nel grande cantiere dell'iper (con probabile inaugurazione a marzo), riparte il processo penale collegato ai sequestri che si verificarono nel settembre del 2007. In verità il processo era già partito, ma a causa del trasferimento di un giudice si è ripartiti giovedì.
A prendere il caso in mano, nel novembre 2009, era stato il giudice Michele Leoni. Oggi sullo scranno del giudice monocratico che decide sulle accuse mosse dal pm Alessandro Mancini c'è il dott. Poilucci, arrivato da pochi giorni al tribunale di Forlì. Quella di giovedì è stata un'udienza fiume, in cui hanno parlato i testimoni dell'accusa, i quali hanno dettagliato le accuse anche mediante diapositive. Vigili, funzionari comunali chiamati a ricordare le circostanze in cui nel settembre 2007 scattarono i sigilli su un'immensa area, il cantiere più grande della città
La Procura ipotizza quattro differenti abusi edilizi, dai plinti di fondamenta non autorizzati nell'ala del supermercato alle difformità riscontrate nelle volumetrie eccessive del grande "scatolone" di cemento del centro commerciale. Una quinta accusa riguarda un difetto di un'autorizzazione sismica. Sono cinque gli imputati: Romeo Godoli, presidente della società ‘Punta di Ferro', l'architetto Riccardo Bacchi, direttore dei lavori, Fabrizio Davoli (presidente della ‘Coopsette', la società incaricata di realizzare i lavori), Caterina Panciroli e Alberto Zen, entrambi direttori di alcuni lavori svolti in tempi differenti. Le difese sono affidate agli avvocati Carlo Nannini, Filippo Sgubbi, Corsi di Reggio Emilia, Mengoli di Bologna e Ruggerini di Mantova.