Forlì, via libera finale all'ampliamento dell'iper
Forlì, via libera finale all'ampliamento dell'iper
FORLI' - Con il voto compatto della maggioranza di centro-sinistra e il voto contrario di tutti i gruppi di opposizione è passata, lunedì pomeriggio, in Consiglio comunale a Forlì, la delibera definitiva con cui si concede l'ampliamento della superficie di vendita dell'ipermercato in costruzione a Pieveacquedotto, fino a 21 mila metri quadri. Il passaggio definitivo in Consiglio è stata l'occasione per ribadire tutte le posizioni dei gruppi politici.
Dalle convinzioni di Marcello Rosetti, capogruppo del Pd: "Il centro è in crisi? Ma l'iper ancora non c'è", è quanto dice il consigliere democratico per invitare a non fare un'equivalenza tra problemi del centro e apertura della nuova struttura commerciale. Per Rosetti, invece, "iper e centro storico sono proposte commerciali diverse, e se non c'è questa differenziazione ne pagano gli effetti i cittadini come consumatori".
Per il coordinatore di Pdl e Udc Alessandro Rondoni, il problema è che "non si vede una conclusione per i problemi del centro, non si tiene conto degli equilibri tra centro e periferia, non ci sono risposte alla sofferenza del cuore della città". Rondoni invita implicitamente a portare a termine la costruzione della struttura: "L'iper c'è, è là da tempo". E lamenta, infine, "lo spostamento del concerto di Radio Bruno a Faenza per un pugno di poche migliaia di euro", uno degli appuntamenti di maggior attrazione per piazza Saffi in estate. La speranza di Rondoni è "almeno che in centro siano gratuiti i parcheggi a Natale".
Con alcuni distinguo l'intervento di Luigi Sansavini (Pd), che ha negato che vi siano stati i "favoritismi" adombrati dall'opposizione sia per la costruzione dell'iper ("Abbiamo iniziato a discuterne nel 2000 e siamo nel 2010") sia alla scoperta degli abusi ("Il Comune ha sostenuto in tutti i gradi di giudizio la demolizione totale di quanto era stato costruito fuori dalla concessione") . Ma sulle opere compensative, Sansavini rispolvera la vecchia idea del "parcheggio sotterraneo in piazza del Carmine", senza tuttavia rilanciarla con forza. Mentre all'assessore all'Urbanistica Paolo Rava dice di "essere un po' spiazzato" dalla sua proposta.
L'attuale amministrazione comunale, infatti, dà per definitivo lo spostamento del progetto di parcheggio multipiano da piazzale Montegrappa a via dei Gerolimini. Su questo parcheggio compensativo per il centro, Fabrizio Ragni (Pdl) attacca: "Con che tempi? Con quanti posti? Quanto costerà?". Per Raffaella Pirini, capogruppo di DestinAzione, invece, "quel parcheggio è troppo in centro, mentre vorremmo vedere dei veri parcheggi di corona". Ed infine Pirini: "L'iper poteva essere un grande parcheggio scambiatore".
Un consiglio comunale aperto "da svolgersi non appena possibile" che rappresenti un confronto "errato e coinvolgente sul futuro del centro storico, e che veda coinvolti le associazioni e gli operatori del centro, i residenti, gli ordini professionali, un confronto da cui trarre in modo definitivo le azioni da intraprendere per rilanciare il cuore cittadino": la richiesta proviene da Marco Di Maio, segretario territoriale del Pd e consigliere comunale.
L'occasione è il dibattito sul futuro centro commerciale di Pieveacquedotto e del centro cittadino, che si è sviluppato questo pomeriggio in Consiglio comunale. Di Maio sostiene l'iper: "Mi auguro possa avvenire nel più breve tempo possibile e senza ulteriori intoppi burocratici". Quindi invita a "non vedere conflittualità tra iper e centro storico, perché laddove coesistono questi due poli dello stesso sistema, ne hanno tratto beneficio entrambi".
Ma il centro, ammette il segretario del Pd, è da "rivitalizzare dove l'Amministrazione comunale già si è impegnata con primi interventi di carattere organizzativo". Per ricostruire i motivi dell'attuale degrado del cuore della città, Di Maio ricorda "una politica urbanistica ed edilizia poco lungimirante, solo in minima parte riconducibile alla responsabilità delle amministrazioni, che ha portato in centro un gran numero di nuovi cittadini, stranieri o universitari, "svuotando" in qualche misura la presenza forlivese". Per questo "anche i proprietari gli immobili del centro devono fare la propria parte". In secondo luogo vi è la "riqualificazione della rete commerciale, la qualità dei suoi negozi, la bellezza e la capacità di attrazione degli esercizi commerciali".