Forlì, violenta una 14enne e la minaccia: un romeno in manette
Forlì, violenta una 14enne e la minaccia: un romeno in manette
FORLI' - Ha infierito sulla gioventù di una ragazzina di 14 anni, costringendola ad un rapporto sessuale completo. Poi, con la complicità del fidanzato della sorella, l'ha minacciata perché colpevole a suo dire di aver denunciato l'episodio. Un giovane romeno di 23 anni, Bogdan Petrisor Gilea, con una sfilza di precedenti alle spalle per estorsione, furto e rapina, è stato arrestato sabato scorso dalla sezione reati sessuali della Squadra Mobile di Forlì.
La vittima ha conosciuto quello che sarebbe poi stato il suo aguzzino (disoccupato e in Italia con la madre e la sorella) durante il periodo delle festività natalizie, alla pista di pattinaggio nell'area ex Mangelli. Tra i due è iniziato uno scambio di messaggini, con lui che si è finto 17enne. Con l'approfondirsi dell'amicizia, ha provato a convincerla a marinare la scuola, invitandola a casa sua. La quattordicenne ha ceduto il 22 febbraio, quando si è decisa ad accettare l'invito.
Il dramma si è consumato tra le mura di un'abitazione al Foro Boario. Tra i due c'è stato qualche carezza e bacio; poi il giovane l'ha chiusa in una stanza da letto, iniziando a svestirla. La 14enne non ha potuto opporsi ed è stata costretta a subire un rapporto sessuale completo. La vittima, confusa e addolorata, è poi stata liberata. E' salita su un bus e ha girato a vuoto per cinque ore, sfogando il suo dolore con le lacrime.
Contemporaneamente la madre e la sorella, non vedendola tornare a casa, si sono attivate nelle ricerche, trovandola piangere nel centro di Forlì. La ragazzina ha confessato la sua terribile esperienza. Accompagnata in ospedale, i medici le hanno riscontrato delle lacerazioni nelle parti intime. La 14enne si è poi confidata con le forze dell'ordine, raccontando dettagliatamente quanto le è accaduto. Per tre settimane non è andata a scuola.
Quando ha ripreso le forze per tornare ad una vita apparentemente normale, ad inizio aprile, ha dovuto fare i conti con il compagno della sorella del romeno, un connazionale di 23 anni, Cristian Bulgar, che l'ha minacciata sotto casa per aver rilevato tutto agli investigatori, dandole una manata e ferendola al volto. A quel punto le indagini hanno subìto un'accelerazione. Dagli sviluppi è emerso che Gilea era stato denunciato da un'ex lo scorso novembre per comportamenti violenti.
La ragazza ha rilevato agli investigatori di esser stata picchiata e chiusa in una camera da letto per aver preso la decisione di lasciarlo. Gli uomini della Squadra Mobile hanno così chiesto ed ottenuto dal sostituto procuratore Marilù Gattelli un'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip Luisa Del Bianco. Il fascicolo investigativo di Gilea racchiude i due episodi: violenza sessuale e lesioni aggravate nei confronti della 14enne, e sequestro di persona, lesioni aggravate e minacce gravi nei confronti dell'ex.
Per Bulgaru, che in passato aveva patteggiato un anno ed otto mesi per resistenza a pubblico ufficiale, calunnia e porto abusivo d'arma atta ad offendere, si sono invece aperte le porte del carcere con i capi d'imputazione di violenza provata e lesioni aggravate. Gli inquirenti sono ancora al lavoro per verificare se Gilea non abbia commesso altre violenze su minorenni. Non è da escludere che il romeno possa esser colpito da un ordine di espulsione per comunitari.
Il pacchetto sicurezza entrato in vigore il 2 gennaio 2008 prevede l'espulsione del cittadino comunitario per motivi imperativi di pubblica sicurezza, ovvero quando "la persona da allontanare, sia essa cittadino dell'Unione europea o familiare di cittadino dell'Unione europea che non abbia la cittadinanza di uno Stato membro, abbia tenuto comportamenti che costituiscono una minaccia concreta, effettiva e grave alla dignità umana o ai diritti fondamentali della persona ovvero all'incolumità pubblica, rendendo urgente l'allontanamento perchè la sua ulteriore permanenza sul territorio e' incompatibile con la civile e sicura convivenza".