Guerra degli aeroporti, Aeradria: "Paghiamo quanto pagava Forlì, non di più"
Guerra degli aeroporti, Aeradria: "Paghiamo quanto pagava Forlì, non di più"
RIMINI - "Ma quali 15 milioni di euro, ma quali banche di San Marino. Tutte cose campate per aria. In realta' la differenza tra noi e Forli' non e' economica, ma strategica". Massimo Masini, presidente di Aeradria, dopo aver incassato il contratto con la compagnia low cost Wind Jet ai danni dello scalo forlivese "Ridolfi", dice la sua sulle indiscrezioni uscite in queste ore sulle cifre dell'accordo sono "fantasie".
Pur essendo una parte in causa e non dando la possibilità di verificare ciò che afferma il numero uno del "Federico Fellini" sostiene all'agenzia Dire che i numeri in ballo "sono analoghi a quelli che
caratterizzavano l'accordo tra la compagnia e l'aeroporto di Forli'". Dunque, qualcosa di simile a cio' che la societa' forlivese Seaf aveva rinegoziato proprio recentemente con il vettore di Catania: per circa 2.500 voli annuali la compagnia avrebbe ricevuto un importo sui 6 milioni di euro.
Masini non vuole scoprire troppo le carte sui contratti a poche ore dalla firma con la compagnia, ma assicura che non si tratta di una partita "a chi offre di piu': tutt'altro, noi abbiamo una strategia chiara e che a Rimini ha gia' avuto successo". Ovvero, tra gli altri, un buon piano di marketing per
la vendita dei biglietti in tutta Europa: "Per quanto riguarda la Russia e altre nazioni europee- spiega Masini- possiamo fare meglio di Forli'. La differenza vera a Rimini e' data dall'incoming, noi siamo attrattivi nei confronti di Amsterdam, Berlino e altre capitali. Sulle vendite dei biglietti siamo
tranquilli".
Insomma, al limite Aeradria, dicono i suoi esponenti, ha giocato d'anticipo: ritenuti in bilico, ormai, i rapporti tra Wind Jet e Seaf, il bacino dei passeggeri russi non avrebbe potuto essere perso in nessun modo, costi quel che costi.