Il killer della Uno Bianca Fabio Savi fa lo sciopero della fame in carcere
Il killer della Uno Bianca Fabio Savi fa lo sciopero della fame in carcere
Ha seminato il terrore nel cesenate con 20 colpi, 5 morti e 10 feriti. Fabio Savi, il sanguinario killer della Uno Bianca, che agì in Emilia-Romagna tra il 1987 e il 1994, con ben 27 omicidi in tutta la regione, chiede il trasferimento in un carcere della Toscana, da quello di Voghera dove si trova attualmente recluso, per avvicinarsi ai famigliari che si trovano a Firenze. Per sostenere la richiesta da quasi un mese Savi è in sciopero della fame, alimentato con la flebo.
Presto potrebbe essere ricoverato in ospedale. Savi ha affidato la sua richiesta in una lettera pubblica inviata al suo avvocato. In particolare, Savi nella missiva riconosce la gravità dei suoi reati e la regolarità della lunga pena che deve espiare. Inoltre spiega di "non aver mia chiesto scusa ufficialmente e che non lo farà fino a quando queste scuse potranno essere strumentalizzate".
Quel che contesta il killer della Uno Bianca è il mancato avvicinamento alla famiglia, come sarebbe dovuto dall'ordinamento penitenziario. Savi spiega che la moglie, che vive a Firenze, è in difficoltà a raggiungere Voghera per mantenere il rapporto col marito. Savi, inoltre, contesta di essere stato inserito nel circuito detentivo riservato ai mafiosi, quando, argomenta, non ha mai avuto condanne per quel genere di accuse.