In Emilia-Romagna nessuna richiesta alle prefetture per fare le ronde
In Emilia-Romagna nessuna richiesta alle prefetture per fare le ronde
BOLOGNA - In Emilia-Romagna nessuno vuole fare le ronde. E' il responso a un mese e mezzo dal decreto attutativo (datato 8 agosto) della legge nazionale che istituiva gli albi presso le Prefetture in cui devono registrarsi tutte quelle associazioni che intendono svolgere attivita' di "osservazione". Ebbene, nei capoluoghi della regione, nessuna associazione ha chiesto ancora l'iscrizione. A partire da Bologna, dove le varie associazioni di assistenti civici continuano ad operare.
Chi già opera non ha neanche chiesto il passaggio di 'status'. In particolare, a Forli', per esempio, finora non e' arrivata alcuna richiesta di iscrizione all'albo. Qui gli assistenti civici (circa una quarantina, distribuiti in 4 associazioni) per ora non si iscrivono perche', secondo l'interpretazione della prefettura, ritengono di svolgere compiti diversi da quelli previsti dal decreto del Governo: di lotta al degrado e non di segnalazione della microcriminalità.
A Reggio Emilia, la Prefettura fa sapere, infatti, di non aver ricevuto ancora alcuna richiesta per iscriversi all'albo. Ma il Comune non sembra farsene un cruccio: per mantenere le strade sicure punta infatti sui "patti con la cittadinanza", come quello varato in zona stazione. Anche a Modena il risultato non cambia: nessuna associazione finora ha chiesto l'iscrizione nel registro. Continuano invece ad operare le associazioni di assistenti civici: sono tre, e in tutto contano una sessantina di operatori. A Ferrara stessa musica: dalla Prefettura fanno sapere che l'albo per ora e' vuoto.