Lido di Dante, i radicali: "Nudisti trattati come lebbrosi"
Lido di Dante, i radicali: "Nudisti trattati come lebbrosi"
RAVENNA - Ora anche i nudisti finiscono nel calderone della "sicurezza", trattati da sporcaccioni"
qualunque: per loro, riassume il segretario dei Radicali di Ravenna Cesare Sama, "niente Bassona, niente spiaggia alternativa, niente di niente, come fossero dei lebbrosi, malati contagiosi". Bersaglio della contestazione e' la scelta del Comune di chiudere al naturismo a Lido di Dante, ribadita con fermezza dal sindaco domenica sera, durante un dibattito alla festa provinciale del Pd.
Anche se si tratta di una scelta obbligata (per la nuova normativa regionale in merito la spiaggia della localita' non e' attrezzata per questo tipo di turismo balneare), per Sama e' l'ennesima prova della "deriva proibizionista" di Ravenna. "E' giusto perseguire la legalita', difendere i diritti dei cittadini e lottare contro tutti gli eccessi- premette il radicale- ma mai e poi mai devono venire
limitate le liberta' individuali".
Cacciare i nudisti dalla Bassona denota mancanza di buon senso, critica il responsabile di Ravenna radicale, "ormai e' diventato un problema di sicurezza tutto quello che e' diverso dall'ordinario e non corrisponde ai canoni di una societa' ordinata, perbenista e bacchettona".