Meldola, il direttore dell'Irst: "Non siamo la causa del deficit"
Meldola, il direttore dell'Irst: "Non siamo la causa del deficit"
MELDOLA - Il dito contro l'Irst è stato puntato svariate volte, sia a livello politico che, negli ultimi giorni, anche dall'Ordine dei medici, individuando la struttura di Meldola, insieme al Laboratorio unico di Pievesestina come cause del deficit dell'Ausl di Forlì. "Queste sono prese di posizione che non so davvero da dove arrivino - afferma Mario Tubertini, direttore generale Irst - questo è un istituto di grande valore con elementi di qualità che vengono trasferiti a tutti i cittadini dell'Area vasta".
Insomma, anche se Tubertini non vuole parlare delle cifre, specifica come "gli accordi di fornitura tra l'Irst e le Ausl rappresentino una posizione concordata in base ai bisogni delle stesse". Da Rimini e Ravenna arrivano solo i pazienti di terzo livello, mentre Forlì non ha più l'oncologia e demanda tutti i servizi all'Irst. Tubertini non ne fa una questione di costi, "anche se credo che il buco in bilancio di Forlì non dipenda assolutamente da noi, questo non è l'aspetto principale". Si guarda alla qualità insomma.
"Oltre il 95% della popolazione dell'Area vasta che ne ha bisogno - continua - si rivolge a strutture dell'Area Vasta perchè ciò che viene fornito dalla cosiddetta 'rete oncologica della Romagna' è un servizio di qualità". Inoltre il direttore sottolinea un "dialogo continuo con le Ausl". Insomma l'Istituto meldolese, considerato da tanti un'eccellenza sul campo della cura dei tumori, della ricerca e della tecnologia "è un valore aggiunto".