Naufragio della Costa Concordia, arresti domiciliari per il comandante
Il giudice di Grossetto, Valeria Montesarchio, non ha convalidato il fermo di Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata venerdì scorso davanti all’isola del Giglio
Il giudice di Grossetto, Valeria Montesarchio, non ha convalidato il fermo di Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata venerdì scorso davanti all’isola del Giglio. L’indagato, attualmente agli arresti domiciliari, è accusato dalla Procura di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave prima che fossero finite le operazioni di salvataggio dei passeggeri. Schettino è stato interrogato per circa tre ore.
Davanti al gip ha respinto l’accusa di aver abbandonato anzitempo la Concordia, spiegando che non poteva risalire poiché “la nave dopo l’urto con lo scoglio ha avuto uno sbandamento di 90 gradi”. “Provate voi se vi riesce a risalire su una imbarcazione in quelle condizioni. Ci vuole un elicottero...ci vuole", ha ripetuto l’avvocato di Schettino, Bruno Leporatti. Il comandante ha spiegato di aver “salvato centinaio, migliaia di persone”.