Ravenna, fuoco della Cisl sul sindaco: "Fannulloni in Comune? No, nullafacenti"
Ravenna, fuoco della Cisl sul sindaco: "Fannulloni in Comune? No, nullafacenti"
RAVENNA - "La dichiarazione del sindaco lede la dignita' dei lavoratori e diminuisce il senso di appartenenza che i dipendenti pubblici hanno nei confronti dell'amministrazione". Dopo la Cgil, anche la Cisl interviene sulle parole del sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, che in un'intervista pubblicata sul quotidiano "La Voce di Romagna" ha affermato che "in Comune c'e' gente che non lavora, che ci penalizza" (poi precisando di non aver utilizzato il termine "fannulloni", che invece compare nell'intevista).
Una dichiarazione sicuramente "poco piacevole- secondo Manuela Drudi, componente della segreteria Cisl-Fp, ma anche dipendente comunale (attualmente in distacco sindacale)- che intende
cavalcare un'onda demagogica. Se si vuole fare campagna elettorale sulla pelle dei dipendenti pubblici, si fa un grande errore". In Comune, ammette Drudi, "c'e' chi non lavora. Ma attenzione, bisogna distinguere tra fannulloni e nullafacenti. Il fannullone e' chi non ha voglia, il nullafacente e' chi non fa nulla perche' non e' stato messo nelle condizioni di lavorare".
A Ravenna, insomma, siamo di fronte al secondo caso: "Ci sono nullafacenti, ma non fannulloni", spiega Drudi. Ma i responsabili di una situazione simile vanno ricercati piu' in alto. "Il sindaco dovrebbe cominciare a guardare chi e' che nel suo staff non lavora bene".