Referendum Mirafiori, vince il sì. Momenti di tensione
Referendum Mirafiori, vince il sì. Momenti di tensione
TORINO - Si è concluso con la vittoria del "sì" il referendum sul futuro dello stabilimento Fiat di Mirafiori. In totale hanno votato 5.119 lavoratori, oltre il 94,2% degli aventi diritto. Il via libera all'accordo voluto dall'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, e firmato da Fim, Fismic e Uilm ha vinto con 2.735 voti, pari al 54,05%, mentre i contrari sono stati 2.325 (45,95%), 59 le schede tra nulle e bianche. Fondamentale è stato il peso degli impiegati.
Lo spoglio è iniziato poco dopo le 21 di venerdì e fin da subito è apparso che il verdetto finale non avrebbe portato a nessuna delle due opzioni una larga vittoria: si è profilato un testa a testa fin dall'inizio. Le operazioni di scrutinio sono andate avanti per circa nove ore. Ci sono stati momenti di tensione quando è emersa la vittoria dei sì (superata la soglia del 50%) e prima ancora che venisse completato lo spoglio.
Quando si è avuta la certezza matematica della vittoria del sì, un esponente della Fismic ha esultato. Ne è nato un violento diverbio con alcuni rappresentanti della Fiom. Uno di questi è stato colto da un malore ed è stato necessario l'intervento di un ambulanza. "Alla fine hanno vinto le ragioni del lavoro - ha commentato il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti - il sì all'accordo ci fa vedere con più ottimismo il futuro di Mirafiori e dell'industria automobilistica nel nostro Paese".
Per il leader della Uilm, Rocco Palombella "nche i lavoratori, che hanno ritenuto di comportarsi in modo opposto, saranno come gli altri saranno tutelati nel loro lavoro in fabbrica e in quella che sarà la loro prossima azione sindacale". Per Giorgio Airaudo, segretario nazionale della Fiom responsabile del settore auto, "bisogna apprezzare il grande coraggio e l'onesta di una grandissima parte dei lavoratori di Mirafiori che hanno detto di no all'accordo".