Roma messa a ferro e fuoco, agenti picchiati
Roma messa a ferro e fuoco, agenti picchiati
ROMA - Martedì di pura follia a Roma. Migliaia di giovani manifestanti, scesi in piazza per protestare contro il ddl Gelmini sulla riforma dell'università e il governo Berlusconi, hanno messo a ferro a fuoco la capitale. Piazza del Popolo si è trasformata in un autentico campo di battaglia: i disobbedienti hanno assaltato i blindati della Polizia, sfondato vetrine e bancomat, incendiato auto e cassonetti e lanciato oggetti e pietre contro le forze dell'ordine.
Gli scontri, a macchia di leopardo, si sono verificati in via Del Babuino, piazzale Flaminio e via laterali. Le proteste, anche molto violente, si sono intensificate quando il governo ha passato il voto di fiducia alla Camera. Rapidamente le vie dello shopping, affollate in questi giorni prenatalizi, si sono svuotate. Alcuni negozianti si sono chiusi all'interno. Fumogeni, pietre, bastoni sono stati usati dai manifestanti per aggredire i finanzieri accerchiati.
Alcuni agenti delle Fiamme gialle sono stati isolati e picchiati con delle mazze. Numerosi giovani sono rimasti feriti negli scontri e sul posto sono giunte varie ambulanze. Le forze dell'ordine hanno effettuato alcune cariche in via del Corso a Roma, dove un gruppo di manifestanti che si erano radunati in piazza del Popolo per raggiungere Montecitorio. Numerosi i fermi di giovani. Altri protagonisti sono riusciti a fuggire nelle piccole vie adiacenti alla Camera dei Deputati.