Schiavitù e "pizzo" sui lavoratori stagionali sulla Riviera: inchiesta dell'Espresso
Schiavitù e "pizzo" sui lavoratori stagionali sulla Riviera: inchiesta dell'Espresso
CESENATICO - Solleva il velo su un quadro di schiavitù e di sfruttamento del lavoro nero sulla riviera romagnola, un'approfondita video-inchiesta dell'Espresso. Per mantenere basso il costo delle "vacanze sull'Adriatico" ci sarebbe tutta una schiera di lavoratrici straniere sotto-pagate, senza giorno di riposo e perfino costretto a pagare il pizzo per un lavoro stagionale in Italia. Ben 14 ore al giorno di lavoro, senza giorni di stacco: e tutto questo per mille euro al mese. E' quanto documenta l'Espresso.
I giornalisti dell'Espresso si sono mossi tra Gatteo Mare, Cesenatico e Rimini scoprendo una realtà molto preoccupante: le testimonianze affiorano grazie ad un piccolo centro sindacale di Gatteo in cui si informano i lavoratori stagionali, soprattutto donne dell'Est Europa del settore del turismo dei loro diritti e si raccolgono sotto forma anonima dati e andamenti, invitando chi subisce le maggiori angherie a fare vertenze di lavoro.
Queste attività lavorative avvengono in hotel e ristoranti, lavori come donne addette alla risistemazione delle camera o il lavaggio dei piatti, aiuto in sala. Per loro, appunto, paghe molto al di sotto dei minimi salariali, anche tre volte meno, e un lavoro costante a tutte le ore, senza sosta. Ma lo sfruttamento inizia nel paese di origine, in Romania, dove avviene il reclutamento secondo metodi poco trasparenti e prendendo una percentuale sullo stipendio dei lavoratori che il mediatore riesce a piazzare nelle strutture italiane. Questi soggetti operano anche i trasporti, con dei pulmini.