Scuola, tutti mobilitati contro la riforma
Scuola, tutti mobilitati contro la riforma
Protesta unilaterale contro la riforma Gelmini: scuola, università e ricerca si mobilitano con gli scioperi indetti da Flc-Cgil e Unicobas e le manifestazioni studentesche organizzate della Rete degli Studenti in oltre 50 città italiane. I docenti hanno scioperato per la prima ora di lezione, le proteste proseguiranno ogni 15 giorni fino a dicembre. Sciopero per tutta la giornata per gli aderenti a Unicobas Scuola, che manifesteranno inoltre davanti al ministero dell'Istruzione a Roma.
Per il 15 ottobre sarà è previsto lo sciopero generale indetto dai Cobas, che coinvolgerà docenti e personale Ata. Braccia incrociate per tutta la giornata, e manifestazioni territoriali previste in varie città. Si aggiunge anche l'Unione degli universitari (Udu) che organizza un presidio davanti a Montecitorio, dove tra il 10 e il 12 ottobre la Camera dovrebbe discutere il ddl sull'Università.
Il ministro Maria Stella Gelmini, dal canto suo, minimizza la protesta e parla di "vecchi slogan di chi vuole mantenere lo status quo". "Bisogna avere il coraggio di cambiare - ha affermato - . È indispensabile proseguire sulla strada delle riforme: dobbiamo puntare a una scuola di qualità, più legata al mondo del lavoro e più internazionale. Per ottenere questi obiettivi stiamo rivedendo completamente i meccanismi di inefficienza che hanno indebolito la scuola italiana in passato. Un lavoro e un percorso difficile, ma indispensabile. È necessario lo sforzo di tutti coloro che hanno a cuore la scuola".
Quanto alla mobilitazione, che ha visto gli studenti affiancarsi anche allo sciopero proclamato da Cgil e Unicobas, secondo la responsabile del dicastero di viale Trastevere è promossa da chi "è aprioristicamente contro qualsiasi tipo di cambiamento e crede di usare la scuola come luogo di indottrinamento politico della sinistra". E ancora: "La scuola non più proprietà privata della sinistra, evidentemente questo a molti dà fastidio".