Berlusconi: ''Un inferno le regole della Costituzione''
Berlusconi: ''Un inferno le regole della Costituzione''
ROMA - Governare con le regole che impone una Costituzione "molto datata" è un inferno. Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi, intervenendo all'assemblea della Confartigianato, spiegando che "l'architettura costituzionale rende difficilissimo trasformare progetti in leggi concrete" nonostante non manchino "le intenzioni o i buoni progetti". Poi ha evidenziato come nella Carta "si parla molto di lavoro e quasi mai di impresa, che è citata solo nell'articolo 41".
"Non è mai citata la parola mercato - ha evidenziato -. Pensiamo a una legge ordinaria, ma serve anche riscrivere l'articolo 41 della Costituzione". Il Cavaliere si è poi chiesto "fino a quando un'impresa" può continuare ad agire in una cornice di regole che risente di una Costituzione a "matrice cattocomunista". Berlusconi ha ricordato anche "i tempi della burocrazia, della giustizia civile e penale: lo Stato si è sviluppato in maniera eccessiva e prende a noi cittadini il 50% di ciò che produciamo e dà molto di meno in termini di servizi".
Non si è fatta attendere la replica di Pier Luigi Bersani: "Berlusconi deve smetterla di attaccare la Costituzione", ha detto il segretario del Partito democratico. "Hai giurato sulla Costituzione: se non ti piace, vai a casa". Per il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, "solo nei modelli fascisti si può fare a meno delle regole costituzionali e del Parlamento".