Bocchino, attacca: richiesta dimissioni a Fini è incostituzionale
Bocchino, attacca: richiesta dimissioni a Fini è incostituzionale
La richiesta di dimissioni a Gianfranco Fini è incostituzionale. Ne è convinto il capogruppo di Futuro e Libertà alla Camera, Italo Bocchini, che risponde alle pressioni di Silvio Berlusconi e Umberto Bossi nei confronti della terza carica dello Stato. Bocchino definisce questa forzature dei leader di Pdl e Lega Nord "politicamente inaccettabile e grave sotto il profilo istituzionale, violando il principio costituzionale della separazione tra poteri".
"Va inoltre ricordato che furono proprio loro a inaugurare nel 1994 la stagione dei presidenti delle Camere di parte - ricorda Bocchino -, che fino ad allora erano sempre stati concordati con l'opposizione o addirittura assegnati alla minoranza nell'ottica di favorire la nascita di un contrappeso parlamentare. Tale prassi fu modificata quando Berlusconi e Bossi indicarono Carlo Scognamiglio e Irene Pivetti ai vertici di Palazzo Madama e Palazzo Montecitorio".
Bocchino ricorda che nel 2001 Bossi e Berlusconi hanno aperto "la stagione dei presidenti di Parlamento leader di partito, eleggendo Pierferdinando Casini allo scranno più alto di Montecitorio. Tale innovazione si è poi consolidata con l'elezione di Fausto Bertinotti prima e di Gianfranco Fini poi".