La rivolta dei parlamentari: "Non abbiamo le indennità più alte d'Europa"
Ancora in rivolta i parlamentari italiani di fronte alle cifre snocciolate in queste ore che vedono il nostro paese in vetta alle classifiche mondiali sullo stipendio percepito da deputati e senatori
Ancora in rivolta i parlamentari italiani di fronte alle cifre snocciolate in queste ore che vedono il nostro paese in vetta alle classifiche mondiali sullo stipendio percepito da deputati e senatori. Secondo i componenti di Camera e Senato, infatti, gli stipendi italiani non sono i più alti in Europa. Tutt’altro. L’ufficio di presidenza di Montecitorio lo dice chiaramente: "Il costo complessivo, per i deputati italiani in carica, è inferiore rispetto ai Paesi europei con il Pil più elevato".
La rivolta nasce dalla pubblicazione dei primi risultati della commissione Giovannini, guidata appunto dal presidente dell’Istat e che avrebbe il compito di fare il punto sulla collocazione delle indennità italiane rispetto al resto del mondo. Un quadro in cui la situazione italiana appare molto più privilegiata rispetto a quella di qualsiasi altro Paese del pianeta.
Secondo il presidente del Senato, Renato Schifani, il documento della commissione, guidato dal presidente dell'Istat Giovannini, è stato "provvisoriamente acquisito dal sito del Dipartimento della funzione pubblica, in assenza di una tempestiva e opportuna trasmissione ufficiale".
Ma al di là di questa nota metodologica, "I dati della commissione, provvisori e di qualità insufficiente, possono rappresentare uno spunto. Le decisioni sui tagli saranno prese dal consiglio di presidenza, unico organo deputato a decidere sulla materia".