Rai, via libera ai compensi nei titoli di coda
Rai, via libera ai compensi nei titoli di coda
Alla fine dei programmi Rai saranno trasmessi i compensi dei conduttori, degli ospiti ed opinionisti nonché i costi dei format dei programmi di servizio pubblico, compresi trasmissioni di approfondimento e telegiornali. È quanto prevede l'emendamento approvato mercoledì dalla Commissione di Vigilanza con i voti di maggioranza e opposizione. Saranno resi noti anche i compensi dei conduttori di programmi non di servizio pubblico. A lanciare l'idea il ministro Renato Brunetta.
"Il cittadino - aveva detto il ministro della Pubblica amministrazione ospite di un programma di RaiTre - deve poter vedere se un bravo conduttore si merita i due milioni di euro l'anno e una bravissima conduttrice 150 mila euro". Occorre "trasparenza sui contratti miliardari nella Rai", aveva aggiunto. Proposta ripresa pochi giorni fa da Michele Santoro.
L'emendamento, presentato dal capogruppo Pdl Alessio Butti, è passato - con alcune modifiche e al termine di una lunga discussione - anche con i voti dell'opposizione che ha chiesto che la trasparenza non riguardasse solo i programmi di approfondimento ma tutti quelli di servizio pubblico, compresi i telegiornali. Il presidente, Sergio Zavoli, ha proposto che sul sito Rai venissero pubblicati tutti i compensi, ritenendo la misura "piu equa e meno demagogica".
Zavoli ha anche sottolineato la difficoltà di definire i programmi di servizio pubblico, definendo "indecenti" e non rientranti in questa categoria alcuni programmi del pomeriggio della Rai. "I programmi di servizio pubblico sono definiti dalla contabilità separata - ha spiegato Butti - spetterà poi alla Rai, anche nell'ambito delle regole di mercato, come comportarsi in merito alla trasparenza".