Università, maggioranza ko alla Camera. La riforma slitta a martedì
Università, maggioranza ko alla Camera. La riforma slitta a martedì
ROMA - Slitta a martedì il voto finale di Montecitorio il disegno di legge di riforma dell'università. Giovedì mattina il governo è stato battuto alla Camera su un emendamento di Futuro e libertà, passato con 261 no, 282 sì e tre astenuti. L'approvazione dell'emendamento è stata accolta con applausi da parte dell'opposizione. Il ministro Mariastella Gelmini ha riferito che l'emendamento approvato non è "particolarmente significativo".
Tuttavia "se saranno votati emendamenti il cui contenuto stravolge il senso della riforma, mi vedrei costretta a ritirarla". Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha colto al balzo l'idea del ministro: "Gelmini ritiri subito il ddl e iniziamo a discutere come correggere alcune distorsioni di questa legge e come trovare risorse per sostenere diritto allo studio e alla ricerca". Secondo il ministro Alfano, "si trattava di un emendamento del tutto ininfluente rispetto alla legge".
Secondo il Guardasigilli "rientra in un copione: una o due volte al giorno bisogna far andare sotto il governo per dimostrare l'indispensabilità di Fli". Per il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, "la maggioranza non è in balia di nessuno", mentre per il capogruppo del Pd, Dario Franceschini,, ha commentato così il risultato: "I numeri per la sfiducia ci sono".